Il cambiamento più vistoso del cinema negli ultimi decenni riguarda la sua cornice esterna e urbanistica; le anonime e quasi sempre fredde multisale, talora costruite in spazi commerciali della grande distribuzione (ai quali viene istintivo collegarli, con quanto di massificato questo comporta) si sono sostituite ai quasi del tutto scomparsi cinemini rionali e parrocchiali, dove in un clima quasi familiare ci si ritrovava, amici della stessa strada, per vedere i film recenti magari, come si diceva allora, in seconda o in terza visione. Cambiato dunque il luogo della ritualità cinematografica (per non parlare dei film trasmessi dalla televisione, dove la pubblicità, le telefonate e gli sms ricevuti, le parole di chi ci passa vicino annullano la suggestione della proiezione e i dvd da proiettare in casa propria, o da vedere al computer dopo averli scaricati, magari non proprio legalmente, da Internet), sono cambiate anche le proposte dei produttori, inevitabilmente condizionate da un’esigenza di far cassetta condizionate dai prevalenti gusti del pubblico, spesso consolidato teledipendente tanto da richiedere di vedere sul grande schermo attori (da Aldo Giovanni e Giacomo a Checco Zalone) e situazioni conosciute e apprezzate sul piccolo. Rimangono poi, per restare nell’ambito del cinema italiano, alcuni attori di costante e sicuro richiamo, come Carlo Verdone, ma, scomparsi i Sordi, Gassman, Tognazzi e Manfredi, spesso le situazioni proposte sono alquanto ripetitive (come nel caso dei cinepanettoni) quando invece la minuta quotidianità non suggerisce sceneggiature inaspettate e di qualità (come nel caso del recente Perfetti sconosciuti).
Salotti è stato tra i protagonisti del film Giorni e nuvole (2007) e ha realizzato numerosi programmi per la Rai e nel 2010 ha girato il film‐documentario Genova in camicia rossa che la “Dante” ha proiettato nel ciclo degli incontri promossi nel 2011 per ricordare l’unità nazionale. Autore di numerosi saggi, dalla monografia su Orson Welles (1995) a quella su Lubitsch (1997) fino al più recente Al cinema con Mussolini (2011), tutti editi da Le Mani, ha esordito in narrativa con il sapido romanzo Reality in Arcadia (2016), finalista al premio Viareggio; sempre nel 2016 è stato eletto vicepresidente del Teatro Stabile di Genova, della cui programmazione culturale è da molti anni curatore.
IL COMMENTO
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