cultura

Lunedì 3 aprile alla Berio con il professor Marco Salotti
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 Sesto appuntamento alla biblioteca Civica Berio per il ciclo di incontri promosso dalla Dante Alighieri sulle ‘Metamorfosi culturali del nostro tempo’. Questa volta spazio al cinema.  Lunedì 3 aprile alla sala dei Chierici della Berio, a partire dalle ore 16,30 verranno  analizzati i mutamenti del cinema nei suoi contenuti e nelle sue strutture. A spigare i cambiamenti avvenuti negli ultimi 50 anni sarà Marco Salotti, per anni  docente di   Storia  e  critica  del  cinema  all’Università di Genova,  nonché  curatore  della  Cineteca  della  Fondazione  Ansaldo. 


Il cambiamento più vistoso del cinema negli ultimi decenni riguarda la sua cornice esterna e  urbanistica; le anonime e quasi sempre fredde multisale, talora costruite in spazi commerciali  della grande distribuzione (ai quali viene istintivo collegarli, con quanto di massificato questo  comporta) si sono sostituite ai quasi del tutto scomparsi cinemini rionali e parrocchiali, dove  in un clima quasi familiare ci si ritrovava, amici della stessa strada,  per vedere i film recenti  magari,  come  si  diceva allora, in  seconda  o in  terza  visione.  Cambiato  dunque il luogo  della  ritualità  cinematografica  (per  non  parlare  dei  film  trasmessi  dalla  televisione,  dove  la  pubblicità,  le  telefonate  e  gli  sms  ricevuti,  le  parole  di  chi  ci  passa  vicino  annullano  la  suggestione  della  proiezione e i  dvd  da  proiettare in  casa  propria,  o  da  vedere al  computer  dopo  averli  scaricati,  magari  non  proprio  legalmente,  da  Internet),  sono  cambiate  anche  le  proposte  dei  produttori,  inevitabilmente  condizionate  da  un’esigenza  di  far  cassetta  condizionate  dai  prevalenti  gusti  del  pubblico,  spesso  consolidato  teledipendente  tanto  da  richiedere di vedere sul grande schermo attori (da Aldo Giovanni e Giacomo a Checco Zalone)  e  situazioni  conosciute e apprezzate  sul  piccolo. Rimangono  poi,  per  restare  nell’ambito  del  cinema  italiano,  alcuni  attori  di  costante  e  sicuro  richiamo,  come  Carlo  Verdone,  ma,  scomparsi i Sordi, Gassman, Tognazzi e Manfredi, spesso le situazioni proposte sono alquanto  ripetitive  (come  nel  caso  dei  cinepanettoni)  quando  invece  la  minuta  quotidianità  non  suggerisce  sceneggiature  inaspettate  e  di  qualità  (come  nel  caso  del  recente  Perfetti  sconosciuti).  


Salotti  è  stato  tra  i  protagonisti  del  film  Giorni  e  nuvole  (2007)  e  ha  realizzato numerosi programmi per la Rai e nel 2010 ha girato il film‐documentario Genova in  camicia  rossa  che  la  “Dante”  ha  proiettato  nel  ciclo  degli  incontri  promossi  nel  2011  per  ricordare  l’unità  nazionale.  Autore  di  numerosi  saggi,  dalla  monografia  su  Orson  Welles  (1995) a quella su Lubitsch (1997)  fino al più recente Al cinema con Mussolini (2011),  tutti  editi  da  Le Mani,  ha  esordito in  narrativa  con il  sapido  romanzo  Reality in  Arcadia  (2016),  finalista al premio Viareggio; sempre nel 2016 è stato eletto vicepresidente del Teatro Stabile  di Genova, della cui programmazione culturale è da molti anni curatore.