
Al dirigente medico, la procura contabile contestava di aver svolto in regime privato numerose analisi di laboratorio, nello specifico pap-test, il tutto in orario di lavoro e utilizzando le strutture e attrezzature dell'ente pubblico. Ravetti, che aveva un rapporto di lavoro esclusivo con il San Martino, era autorizzato a svolgere attività privata in regime di intramoenia, versando quanto dovuto all'azienda.
Dalle indagini dei Nas, avviate nel 2009 nell'ambito di un'inchiesta più ampia, era emerso che Ravetti aveva refertato oltre 2.600 pap-test in regime privatistico, il tutto senza versare quanto dovuto all'ente. Accuse sempre respinte dalla difesa del medico. Per il collegio giudicante, la tesi della procura è stata accertata dalle indagini, e il medico ha violato gli obblighi che aveva con la struttura ospedaliera. Da qui la condanna a risarcire i 78 mila euro.
IL COMMENTO
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