
"La nazionalizzazione non l'abbiamo mai esclusa, è sempre stata una ipotesi di lavoro, se non fossimo riusciti ad ottenere un progetto industriale solido e sicuro. Oggi la proposta che ci è stata fatta dal gruppo Fincantieri permette un avvenire industriale ai cantieri di Saint-Nazaire", ha affermato Sirugue aggiungendo::"Gli elementi che abbiamo ottenuto nel negoziato in termini di diritto di veto, in termini di capacità di diritto di prelazione nel tempo, vale a dire nei vent'anni del patto che abbiamo negoziato, sono sufficientemente rassicuranti per permettere di dare un avvenire al cantiere navale senza passare per una procedura di nazionalizzazione che, del resto, ho sempre detto sarebbe stata temporanea".
"Ora abbiamo un progetto industriale, non siamo quindi dovuti ricorrere a questa nazionalizzazione, anche se è un elemento che non abbiamo mai messo da parte nella trattativa con il gruppo Fincantieri", ha concluso.
"Insieme a Dcns, lo Stato francese avrà intorno al 46-47% delle azioni (33% piu' il 12% di Dcns), Fincantieri avrà il 48%, un gruppo italiano indipendente da Fincantieri, CrTrieste, avrà il 5-6%. Aggiungo poi che abbiamo proposto l'ingresso nel consiglio di amministrazione di un rappresentante dei dipendenti e il direttore generale del sito". Nel board composto da nove persone ci saranno inoltre tre rappresentanti dello Stato (di cui uno di Dcns), tre di Fincantieri, uno per la Fondazione CrTrieste.
IL COMMENTO
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