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Il tecnico croato rientra dall'esonero: "Ora c'è solo da lavorare"
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"Poche parole, c'è solo da lavorare". Sono le prime dichiarazioni di Ivan Juric che è tornato nel primo pomeriggio a Genova Pegli dopo l'esonero di Andrea Mandorlini. L'allenatore croato ha raggiunto il 'Signorini' per il primo allenamento dopo la sconfitta a Udine per 3-0 costata la panchina al tecnico che a sua volta lo aveva sostituito.

Si, son tornato a casa - dice Juric - È un momento di difficoltà, mi sento carico e determinato a migliorare la situazione. Abbiamo bisogno di guardare avanti e uscire da questa situazione. Dobbiamo essere positivi, battagliare e dimostrare che si può fare molto meglio. Penso che se siamo in questa situazione abbiamo tutti commesso errori, bisogna lasciarsi andare, dare tutto e non pensare a niente".

Juric prosegue: “Dobbiamo essere ottimisti, ma dare il massimo e giocare col cuore per tirarci fuori da questa situazione”. Poi chiama i tifosi: “Abbiamo bisogno del nostro pubblico, spero che i tifosi ci aiutino in queste settimane”

"Chi mi ha convinto? Non c’è niente da pensare quando ti chiama il Genoa, per me è il massimo allenare qui. Al di là di tutto è un onore, un privilegio, per uno che come me ci ha giocato - ha detto ancora Juric - Cosa c'è da cambiare? Niente, è troppo presto per fare programmi futuro. Dobbiamo solo lavorare. Penso alle sette partite, penso alla Lazio e il resto non mi interessa. Sono convinto che ritroveremo l’anima del Genoa".