
"La riduzione dei tempi di esibizione a 15 minuti è stata una boutade - ammette Garassino - una provocazione per far parlare del problema e far capire che c'erano criticità che andavano risolte". La app, fornita dalla federazione nazionale degli artisti di strada e già in uso a Pesaro, Trieste e Torino "servirà a censire coloro che vogliono esibirsi nelle vie più prestigiose - spiega l'assessore - e consentirà alla polizia municipale di controllare in tempo reale se chi suona in quella via si è prenotato e sta rispettando i tempi previsti dal regolamento".
La app servirà per prenotare le esibizioni in via San Lorenzo, via San Vincenzo, piazza Matteotti e via XX Settembre. "In queste vie in occasioni particolari le esibizioni potranno anche essere sospese", spiega l'assessore alla Cultura Elisa Serafini. "Sono contenta che resti il tempo di esibizione da 60 minuti - dice Serafini - e credo che questo confronto sia stato utile per avviare un dialogo con gli artisti di strada genovesi che si sono anche strutturati in associazione soprattutto in vista del Festival che pensiamo di organizzare il prossimo anno".
Nel pomeriggio intanto alcune decine di buskers si sono esibiti tra musica e spettacoli in una jam session itinerante tra piazza San Lorenzo e il Porto Antico proprio per protestare contro l'ipotesi di un nuovo regolamento che avrebbe potuto limitare le loro performance, ma la soluzione individuata sembra piacere: "Se la app funzionasse bene - dice Davide Bartoli, promotore dell'iniziativa - potrebbe essere una buona idea. Il messaggio che vogliamo lanciare oggi è arte per tutti e la possibilità di fare arte ognuno nel modo che vuole".
IL COMMENTO
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