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"La pertinenza delle spese la vagliava la segretaria che si era a sua volta informata su come fare e cosa mettere. Sinceramente non era facile esaminare ogni singola spesa alla chiusura del bilancio. Ma sicuramente abbiamo messo solo quelle pertinenti, quelle istituzionali. Se un consigliere mi avesse chiesto il rimborso per il lavaggio dell'auto, non sarebbe finita tra i rimborsi".
Rixi ha parlato per circa un'ora spiegando il suo compito e la ratio delle spese contestate dalla procura. Come i rimborsi ad alcuni collaboratori. "Alcuni di loro prestavano opera di volontariato. Quindi se andavano da qualche parte per conto di un consigliere era giusto che gli rimborsassimo le spese". E, ancora, le spese effettuate la domenica? "Erano attività istituzionali fatte magari fuori regione, per incontrare esperti in materie su cui volevamo fare proposte di legge. Attività che i consiglieri svolgevano dal venerdì alla domenica perché non impegnati in aula".
Sentito anche il presidente del Consiglio regionale Francesco Bruzzone (Lega Nord), anche lui imputato. Ai due politici vengono contestate spese non corrette rispettivamente per nove mila euro a Bruzzone e 19 mila a Rixi. Secondo l'accusa, sostenuta dal pm Francesco Pinto, i consiglieri dei vari partiti avrebbero speso soldi pubblici in cene, viaggi, gite al luna park, birre, gratta e vinci, ostriche, fiori e biscottini. In alcuni casi, per gli inquirenti, venivano consegnate ricevute che erano state dimenticate da ignari avventori. In altri venivano modificati gli importi a mano.
IL COMMENTO
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