
"Di norma dopo il terremoto più forte - prosegue il sismologo - si verificano alcune scosse di assistamento che servono a ridurre l'energia presente nella zona. Tuttavia non è da escludere l'ipotesi che l'evento di ieri abbia a sua volta attivato un altro sistema in quiete e quindi possa dare ora origine ad altri sisma nelle zone vicine sempre più o meno della stessa intensità".
La scossa che colpito il parmense è stata di magnitudo 4.4 ed è avvenuta a una profondità di oltre 30 km. Il movimento è stato anticipato di circa mezz'ora da un'altra scossa di più bassa intensità. E subito dopo l'evento principale sono seguite una serie di quasi 20 movimenti di assestamento.
Una situazione normale per una zona che la mappa di pericolosità identifica di media sismicità. L'area rappresenta infatti un cuscinetto tra le fasce di bassa sismicità posta più a nord e quella più elevata della Garfagnana, a sud dell'epicentro.
IL COMMENTO
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