
Domenica sera in Valle Stura, alle spalle del Turchino, è cominciato il gelicidio. La pioggia scendeva dal cielo e si ghiacciava sugli alberi. Migliaia di rami e tronchi si sono spezzati per il troppo peso, ostruendo le strade e portando con sé i cavi dell'alta tensione. I telefoni sono rimasti isolati per ore e la corrente è tornata ovunque solo mercoledì mattina. La val Masone e la zona di San Pietro sono un cimitero di fusti. E se dopo tre giorni la maggior parte delle strade è pulita è soprattutto grazie a volontari e privati cittadini che hanno sopperito alla carenza di risorse pubbliche.
"Siamo al collasso. Ringraziamo solo i cittadini, del resto non ci sentiamo di ringraziare nessun altro per essere rimasti isolati due giorni - si sfoga Marco Parodi, consigliere comunale che vive lavorando in porto a Pra' - Noi facciamo quello che possiamo. Le grosse istituzioni qui non arrivano. Abbiamo tanti cittadini che vengono aiutati a spese pubbliche, cassintegrati e immigrati: dovrebbero avere un cartellino da timbrare ed essere messi a disposizione dei piccoli comuni come noi".
A denunciare l'abbandono subito dalla vallata è lo stesso sindaco Piccardo: "Abbiamo chiesto l'intervento dei vigili del fuoco e della protezione civile, ma non si è visto nessuno. Forse perché c'erano altri problemi sul Turchino. Gli unici a darci una mano sono stati quelli di Rossiglione".
La mancanza di energia elettrica ha causato gravi danni alle attività commerciali. "Quando abbiamo visto che la luce non tornava, abbiamo comprato un generatore a nostre spese - racconta sconsolata la titolare di una pasticceria - ma non è bastato e così siamo stati costretti a buttare quasi tutto nella spazzatura. Avremmo potuto conservare le scorte all'esterno, ma da un giorno all'altro la temperatura è salita di dieci gradi". Una cascina sulle alture è rimasta anche senz'acqua per il blackout delle pompe, con decine di capi di bestiame da sfamare.
L'inverno non fa paura in Valle Stura. "La neve è un problema per Genova, non per l'entroterra. Se ne viene un metro e mezzo la togliamo, il problema è un altro", dice Piccardo. Che manda una precisa richiesta alla Protezione civile regionale: "Qui avevamo solo l'allerta gialla. Il grosso problema da queste parti è il gelo, che non viene nemmeno contemplato dal sistema. Bisognerebbe inserirlo in maniera decisa".
IL COMMENTO
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