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Bel colpo dei cosiddetti leader assestato sulla Liguria. Genova cancellata. La destra è riuscita a parare il colpo della calata dell’Inutile Cesa ma non a “salvare” i suoi Scajola jr e Cavo. Piazzerà sicuramente in Parlamento papà Bagnasco. Il centrosinistra perde il serio Basso a vantaggio del “vecchio” Tullo. Pippo Rossetti se la giocherà a Genova centro-Bisagno fino all’ultimo respiro.
Il PdR, partito di Renzi anche in Liguria è stato costituito, “a distanza”, con queste liste accorciate. Ma il leader che ormai tenta di mettere nel fortino i suoi fedelissimi per l’ultima battaglia che gli resta, non ha ancora capito che questa strana regione stretta e brontolona sa ribellarsi a chi le fa lo sgambetto. Lo stesso discorso vale per le truppe berlusconiane che calano sotto i Giovi con l’obbiettivo di azzoppare Toti. Che, però, vede scendere un suo successore, il collega Mulé di Panorama. Tra colleghi chissà…..
La campagna elettorale parte. Ci potrebbero essere sfide interessanti. Poi arriverà il 4 marzo, ma soprattutto il 5. E quale che sia il risultato (per esempio quello dei Cinquestelle a Genova e in Liguria….), qualcosa cambierà, perché ormai dopo le elezioni o i referendum qualcosa cambia sempre. Cambiano addirittura i partiti che si sfaldano o si accorpano, che si sciolgono al sole o si capovolgono. Cambiano i leader, senza distinzione di ideologia e bandiera.
Basta un ciaone o uno Stai sereno…..
IL COMMENTO
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