cronaca

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Il continuo taglio ai fondi destinati ai percorsi di recupero delle vittime della tratta delle donne è uno dei principali problemi che stanno affrontando gli operatori che si occupano del fenomeno e è uno dei temi affrontati nella giornata di studio che si è tenuta a Genova rivolta agli operatori del settore nell'ambito del progetto


'Hth Liguria: Hope this Helps - Il sistema Liguria contro la tratta e lo sfruttamento minorile'. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la Regione Liguria e il dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. "Si tratta di un progetto che vede coinvolti tutti i comuni capoluogo oltre a Chiavari,
Sanremo e Ventimiglia - spiega Andrea Torre del Centro Studi Medì -. Le risorse messe a disposizione saranno destinate a implementare i servizi operativi, come le unità di strada. Poi ci sono le prese in carico e le accoglienze, e in questo caso si parla di un centinaio di persone". Molto spesso, infatti, le donne vittime della tratta sono richiedenti asilo ospiti in strutture. Tra gli obiettivi del progetto quello di tracciare una mappa della prostituzione e della tratta. "Genova è una città nella quale coesistono molte e diversificate realtà sociali - ha detto l'assessore comunale Arianna Viscogliosi -, un moderno melting pot dove si confrontano ogni giorno persone che si trovano coinvolte. Questo seminario si pone quale strumento per contrastare il dilagare di questa piaga sociale che purtroppo è presente anche nella nostra città". "Le ragazze coinvolte nella tratta sanno di doversi prostituire - ha detto Emanuela Abbatecola dell'Università di Genova - ma vengono sfruttate in modo gravissimo. E' importante sottolineare che non vengono obbligate, stiamo parlando di migranti che non hanno altra alternativa per emigrare. Per loro l'unico modo è affidarsi ai trafficanti e agli sfruttatori".