
La sostanza stupefacente è stata trovata addosso allo straniero dalle forze dell'ordine e la cessione - come dichiarato agli agenti dallo stesso ricorrente - "è avvenuta all'interno di un centro di accoglienza straordinaria (Cas)".
Il Tar sottolinea che "nonostante la modica quantità di sostanza, la circostanza è stata ritenuta dal Prefetto incompatibile con lo stato del soggetto richiedente asilo". Il fatto inoltre che l'accertamento sia avvenuto al di fuori della struttura, sempre secondo i giudici amministrativi, "non elide la pericolosità della condotta: nel bilanciamento degli interessi appare di maggior valore sociale la tutela della corretta gestione del centro di accoglienza dove il ricorrente ha ottenuto la sostanza vietata". Il ricorso del richiedente asilo contro il Ministero dell'Interno sarà discusso nel merito il prossimo 19 dicembre.
IL COMMENTO
Ponte Morandi, se la politica non ti considera solo una persona
Le strade dei “ragazzi partigiani” che raccontano gli eroi del 25 aprile