salute e medicina

Offerta del ministero ritenuta più bassa rispetto al fabbisogno
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 “Il fabbisogno nazionale di medici specialisti calcolato dalle Regioni, sulla base delle necessità, per garantire il funzionamento dei sistemi sanitari, è di 8569 unità per l’anno accademico 2017-18. L’offerta formativa del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per lo stesso anno accademico è invece di 6200 unità ed è distribuita in modo disomogeneo sul territorio regionale rispetto alle esigenze delle Regioni. Quindi mancheranno 2459 professionisti”, lo ha dichiarato Antonio Saitta (assessore della Regione Piemonte), coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.




“È da anni – ha proseguito Saitta - che chiediamo di adeguare l’offerta formativa. Le mancate risposte stanno determinando seri problemi al sistema sanitario: è sempre più difficile trovare, solo per fare qualche esempio, pediatri, medici di emergenza-urgenza, anestesisti, ginecologi. Serve una condivisione reale fra il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, il ministero della Salute e le Regioni della distribuzione dei posti alle scuole di specializzazione. In questa logica le Regioni sono pronte a condividere ed anzi sollecitano il provvedimento relativo al fabbisogno per il triennio 2017-2020. Anche perché la mancanza di specialisti sta determinando in molti ospedali italiani seri problemi di funzionamento, soprattutto nei territori marginali e poco urbanizzati. C’è il rischio reale di chiudere servizi. Nella riunione della commissione Salute della Conferenza delle Regioni (che si è tenuta il 23 maggio) tutti gli assessori hanno lanciato un allarme rispetto alla situazione che si sta determinando. Anche per questi motivi – ha concluso Saitta - chiediamo un incontro immediato al prossimo Governo”.
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