Dopo un minuto di silenzio in onore delle vittime, Luca Fava all'assemblea degli sfollati di via Porro spiega: "Abbiamo la pretesa che il pezzo di ponte venga messo in sicurezza e nelle nostre case non deve rimanere neanche un chiodo. Non c’è un risarcimento che ci possa ripagare del contenuto affettivo delle nostre case, dai disegni delle bambine alle foto. Noi il danno lo abbiamo già subito. Vogliamo che le decisioni vengano prese con gli sfollati e non sulla testa degli sfollati. Poi potranno demolire e rifare una Val Pocevera più bella".
Sono tante le domande, gli interrogativi, le angosce che scaturiscono dagli animi degli sfollati riuniti in un'assemblea a cui hanno presenziato gli assessori comunali Pietro Piciocchi, Paola Bordilli e Francesca Faccio, gli assessori comunali Marco Scajola e Ilaria Cavo. Tutti concordano sul voler portare con sé i ricordi di una vita e poi ognuno ha un proprio dubbio, una propria storia. C'è preoccupazione, in primis, che in questi giorni le case possano essere saccheggiate, in assenza di un presidio fisso. A questo si aggiungono svariati motivi di preoccupazione, dal fatto che chi scelga il contributo dell'affitto possa non riceverlo più tra un anno "Voglio un contratto di locazione registrato, avere garanzia che voi mi paghiate l’affitto, fino a che non avrò il risarcimento" al fatto di non farcela con 400 euro al mese a Certosa. Preoccupano i mutui, poiché alcuni sono stati congelati, altri no: "Noi ad esempio dal 12 giugno siamo proprietari grazie al mutuo del civico 11/10 , saremmo dovuti entrare dal 2 settembre e non entreremo mai".
Per questo ha garantito l'assessore Piciocchi: "Noi puntiamo a lavorare su lungo periodo, il primo punto fondamentale è la continuità della tutela. Non sono in condizione su come si darà continuità su questa tutela ma ci mettiamo la faccia. Il risarcimento sarà il più sostanzioso possibile, non terrà conto soltanto del valore dell'immobile. Chi non ha avuto risposte soddisfacenti dalle banche me lo dica e io stesso esigerò la cancellazione dei mutui, su cui quasi sempre vengono pagate assicurazioni".
Da tenere conto anche la problematica delle scuole, su questo l'assessore Cavo ha dato tutte le informazioni necessarie: "Le scuole inizieranno il 17 settembre, quelle di infanzia il 4. Abbiamo avuto la disponibilità dal ministero di 2 milioni e 800 mila euro fino a dicembre, che utilizzeremo sicuramente per il trasporto, garantendo continuità didattica senza far cambiare classe. Abbiamo concordato con MIUR che saranno gratuiti i libri di testo, con o rimborso o recapito direttamente alle scuole. Per la tassa universitaria dei 10-20 ragazzi sfollati, sono state annullate sia quella regionale sia il contributo universitario. Riceveranno supporto anche quegli studenti che avranno problemi di collegamenti tra nord e sud della Val Polcevera".
Per quanto riguarda i traslochi "saranno a carico di Regione tramite Arte, col Comune stiamo cercando un magazzino per lasciare i mobili che non entrano nelle nuove case", ha assicurato l'assessore Scajola.
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Assemblea degli sfollati di via Porro: "Nelle case non deve rimanere neanche un chiodo"
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