Ripensare un nuovo sviluppo per Genova dopo il crollo di Ponte Morandi, questo l'obiettivo dell'incontro organizzato dalla CGIL al teatro Albatros di Rivarolo.
Il titolo dell'evento è "La vita, il lavoro, il futuro dopo il ponte Morandi". Ne discutono Ivano Bosco segretario generale della Camera del Lavoro metropolitana di Genova, il sindaco Marco Bucci, Paolo Odone Presidente della Camera di Commercio, Clelia Tuscano, vicepresidente dell'Ordine degli architetti, Enrico Musso professore di economia dei trasporti all'Università degli Studi di Genova e Franco Ravera presidente del comitato degli sfollati. Concluderà i lavori Susanna Camusso segretaria generale della CGIL. Presente anche il segretario della Fiom Cgil Maurizio Landini. Il teatro è tutto esaurito, almeno cinquanta persone sono rimaste fuori: il sindaco di Genova, prima di iniziare, si è trattenuto a colloquio con una delegazione di sfollati.
GLI INTERVENTI
Ivano Bosco: "Vorremmo che una volta discusso si passasse a realizzare qualcosa di concreto, noi ci limitiamo a dire fate presto e bene, ci limitiamo a dire che la politica non deve intralciare per calcoli puramente elettorali e propagandistici la necessità di riavere il ponte al più presto. Attenzione, i consensi non durano in eterno. La priorità, tra le tante emergenze, è la sistemazione degli sfollati: sappiamo che la macchina istituzionale si è mossa con celerità ma non possiamo dare un analogo giudizio sul Governo, troppo lento nelle decisioni, troppo impegnato a salvaguardare le priorità dei partiti di maggioranza piuttosto che quelle di Genova. Rimane tutta la Val Polcevera quasi isolata a causa dell'impossibilità di utilizzare la rete ferroviaria e a causa dell'impedimento delle due strade e sponde del torrente e poi tutto il Ponente che di conseguenza è paralizzato a tutte le ore. Ovvio spingere affinché le vie stradali e la ferrovia siano liberate dalle macerie quanto prima e restituite ai cittadini. Non abbiamo certo apprezzato il comportamento di Autostrade, chi ha in gestione un'infrastruttura simile non può lasciarla crollare in quel modo.
Per quanto riguarda il decreto Genova aspettiamo il testo definitivo: finora pare non ci sia nulla per il lavoro, non possiamo accettarlo.
Come sindacato siamo rimasti tranquilli per rispetto della città non permetteremo a nessuno di prenderci in giro. Pretendiamo dal governo risposte immediate che autorizzino assunzioni: per i vigili del fuoco sotto organico del 12% a Genova, per medici e infermieri, visto che ne mancano più di 800, per i vigili urbani che non hanno avuto limite all'orario di lavoro".
Federico Romeo, presidente municipio Valpolcevera: "Siamo in una situazione molto difficile, non solo per gli sfollati ma anche per tutte le attività produttive. Per noi il Morandi non rappresenta più ponte ma un muro che ci divide: divide novantamila cittadini.
Questa situazione si inserisce in una serie di difficoltà del territorio che noi abbiamo da anni. Credo sia necessario riprendere un percorso per uscire dalla crisi e ridisegnare quello che manca a questa parte di città. Siamo molto uniti e solidali ma non basta, abbiamo bisogno di aiuto".
Franco Ravera, presidente Comitato Sfollati: "Stamattina ho pensato fa freddo...e io ho tutta la mia roba invernale in casa e ora penso che dovrò comprarmi i vestiti, io sono uscito così. Nonostante il disagio voglio dire grazie all'assessore Piciocchi, sempre vicino a noi. Io ho incontrato il ministro Toninelli e Mattarella, abbiano chiesto loro atti concreti e velocità. Per me lo squarcio nella Valpolcevera è come un'infezione che si sta allargando: la zona rossa è la punta di un iceberg ma poi c è tutto il resto.
Il ministro Toninelli ci ha rassicurati ma se mi promette che il 24 ci sarà il decreto e poi il decreto non c'è, mi aspetto almeno una telefonata. Bucci invece è un uomo ruvido a grana spessa, ma è vicino ai nostri bisogni".
Paolo Odone, presidente Camera di Commercio: "A Genova ci sono 40 parttie iva nella zona rossa, 1450 in quella arancione e 12mila zona tra Sampierdarena, Corniglian, Pontedecimo, Sestri e Certosa. Invito a compilare modulo Ae per commercianti e relativi danni entro il primo ottobre perché non ci saranno deroghe".
Marco Bucci, sindaco di Genova: "Mi auguro di vedere al più presto il decreto Genova e che dentro ci sia tutto quello che abbiamo chiesto al Governo. Abbiamo avuti riscontri positivi, se non ci sarà tutto quello che abbiamo chiesto ritorneremo alla carica. Il progetto è pronto, quello di Piano, già ingegnerizzato. Ci sono ditte, come la Fagioli, tra le migliori al mondo, pronte. Se ci danno l'ok possiamo partire in 7-10 giorni. Se a ottobre non vedremo delle gru lavorare sul Morandi allora c'è un problema grave".
Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil: "Il tempo è scaduto. Il decreto è fermo nelle stanze dei ministeri. Ieri promettevano per oggi e oggi promettono per stasera. I problemi sono irrisolti. Il tempo è scaduto perché gli sfollati vivono appesi alla speranza. Il tempo è scaduto per i lavoratori delle zone che non possono lavorare e hanno invece estremo bisogno di lavorare e far ripertire le propri attività. Non ci si può permettere incertezza. Genova non può ricevere una seconda ferita. Le perdite del porto possano provocare danni a tutta l'economia italiana. Serve dare una risposta a questi problemi che non riguardano solo i genovesi. Non so se il problema sia il nome del commissario, preferisco pensare che stiano cercando le risorse. La privatizzazione solo per fare cassa, noi lo avevamo detto subito che non andava bene. In alcuni settori è sbagliato privatizzare, penso ad esempio alle telecomunicazioni. Ora bisogna dare una risposta alla città. E' troppo facile dire che c'è un unico colpevole e poi non dare risposte. Questa modalità non aiuta ed è opposta a mentalità che ha dimostrato la citta, io penso che autostrade abbia sbagliato tutto".
cronaca
'La vita dopo Ponte Morandi.' Camusso: "Tempo scaduto, ora basta incertezze"
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