
Ma perché quelle bozze di relazioni sullo stato del viadotto, in particolare sugli stralli e i piloni, furono modificate? Sono le domande a cui gli inquirenti, coordinati dai pm Massimo Terrile e Walter Cotugno cercano di dare una risposta. L'ipotesi degli investigatori è che fossero state modificate per non procedere con controlli più invasivi sulla struttura e anche più costosi. Intanto la società Spea ha diramato una nota in cui precisa che i controlli non erano eseguiti "a tavolino".
"Spea - si legge nel comunicato - si avvale di 145 risorse tra ingegneri e tecnici specializzati dedicate all'attività di vigilanza, suddivise tra uffici centrali e uffici locali che operano nelle aree di competenza delle Direzioni di Tronco di Autostrade per l'Italia. Le attività di controllo si svolgono sul campo, mediante l'utilizzo di tecnologie all'avanguardia, nel pieno rispetto delle leggi e delle normative tecniche e sono periodicamente verificate da enti interni e accreditati certificatori esterni, che ne attestano l'efficacia sostanziale e la correttezza procedurale. Nelle attività di reporting ispettivo, infine, viene utilizzato un sistema codificato di classificazione dello stato delle infrastrutture, che permette di segnalare con chiarezza lo stato di conservazione delle opere ispezionate e che ha dato prova di affidabilità in oltre 30 anni di applicazione su circa 4000 opere della rete di Autostrade per l'Italia monitorate".
IL COMMENTO
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