La struttura commissariale ha scelto un progetto di viadotto che utilizza pile anzichè stralli "nel rispetto della sensazione di avversione psicologica maturata in città dopo il crollo del ponte Morandi". Lo si legge nel decreto che affida la ricostruzione al progetto nato dall' idea di Renzo Piano. Il ponte Morandi crollato era infatti strallato, cioè sostenuto per buona parte della sua lunghezza dagli stralli, come vengono chiamati i cavi che lo sorreggono.
Tra i motivi che hanno portato il commissario e la sua struttura di esperti a scegliere il progetto di Renzo Piano anche il fatto che "estetica e progettualità sono derivate dalla storia e immagine di Genova, città di mare, in ragione della forma delle pile e dell' impalcato, che richiamano la prua e sezione di una nave". Nel decreto vengono considerati positivamente i materiali, "struttura mista in acciaio e cemento armato", le modalità esecutive "in grado di ridurre i tempi di realizzazione e la riduzione delle interferenze con le infrastrutture e i sotto servizi"
cronaca
Ricostruzione ponte, tra le motivazioni anche quella psicologica: "Progetto senza stralli"
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