"Questo week end rischiamo il tracollo". Così Enrico Piccardo sindaco di Masone racconta a Primocanale quella che, in vista del primo week end con i confini aperti, è più di una preoccupazione ma una certezza per chi vive e amministra un territorio che si affaccia sull'autostrada A26. Dal crollo del Morandi su questo tratto autostradale sono iniziate le chiusure preventive dei viadotti Fado e Pecetti per poi arrivare al crollo nella galleria Bertè passando per continue chiusure tanto da rendere la vita dei residenti quasi impossibile.
Il tratto tra Prà e Masone si percorre su un'unica corsia tutta con scambio di carreggiata e alcuni residenti a inizio anno hanno creato un gruppo Facebook 'Viabilità Valli Stura e Orba' per scambiarsi informazioni ora proprio loro in vista dell'arrivo di piemontesi e lombardi per il primo week end al mare nella Riviera di Ponente si dicono quasi terrorizzati "rischiamo di rimanere intrappolati a casa nostra come è già successo a novembre e a febbraio" sottolinea Giacomo Oliveri che del gruppo è il coordinatore.
Primocanale da tempo sta conducendo una battaglia contro l'isolamento e sulla situazione delle autostrade liguri che al momento stanno bloccando la regione.
"Uno sa quando parte ma non so mai quando arriva - spiega Oliveri - c'è gente che sta perdendo delle grandi ore di lavoro e deve prendersi dei permessi, c'è gente che prenota le visite in ospedale ma anche lì non si sa mai se si arriva per tempo, abbiamo gente che purtroppo sempre per motivi di salute deve fare la dialisi la chemio immaginate cosa voglia dire per una persona in queste condizioni rientrare a casa e rimanere imbottigliato in autostrada; i problemi sono enormi anche per il nostro commercio noi viviamo comunque per una buona parte col turismo ma come fai a uno di Genova a dire vieni su a comprare, vieni su in pizzeria, vieni su a vedere il museo? Noi in questo momento siamo in una situazione di semi- isolamento".
Per chi ogni giorno da mesi convive con un'autostrada piena di cantieri e scambi di carreggiata ma anche frane e lavori mai terminati che hanno modificato la quotidianità dei residenti delle Valli Stura e Orba l'apertura dei confini con l'arrivo nel week end prossimo di molti piemontesi e lombardi che hanno la secondo casa in Liguria ma anche di chi ha deciso di passare una giornata al mare dopo i mesi di lockdown rappresenta una vera e propria angoscia.
"Usare la parola terrore forse è eccessivo - racconta Oliveri - ma siamo fortemente preoccupati anche perché come già successo in passato accade che molti che vengono dalla Lombardia dal Piemonte arrivando ad Ovada vedendo che ci sono code nel tratto verso Genova si buttano sulla statale e lì abbiamo ancora due restringimenti tra Ovada e Rossiglione col senso unico alternato a vista e un restringimento regolato da semaforo a Campo Ligure quindi anche sulla viabilità ordinaria i problemi non sono stati risolti".
Nella giornata di ieri c'è stata una videoconferenza tra Prefettura, Polizia Stradale, Anas, Autostrade e i sindaci delle Valli Stura e Orba in vista del primo fine settimana con l'apertura dei confini la proposta fatta dal sindaco di Masone Piccardo è quella di alleggerire il traffico aprendo due corsie prima a scendere e poi a salire per i rientri ma una risposta ci potrà essere solo venerdì quando ci sarà l'ultimo incontro.
cronaca
Apertura dei confini, la paura della Valle Stura: "Questo week end rischiamo di rimanere intrappolati"
La battaglia di Primocanale
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