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"Da cittadino e da ingegnere non posso vedere la mia regione, cuore portuale e culturale, inaccessibile a causa dell'incuria dell'incompetenza di chi ha avuto responsabilità in questi anni così come non posso accettare il decadimento di un sistema sanitario ligure che pure vantava un passato glorioso", sottolinea l'ex preside della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Genova. La scelta di candidarsi è maturata "dopo otto mesi di lavoro spesi a valutare e individuare le possibili soluzioni ai problemi che attanagliano la nostra regione", prosegue.
"Questa scelta è motivata dall'obbligo di non disperdere quanto fatto in questi mesi e dal dovere di dare una risposta a chi mi sostiene e ai tanti liguri di diversa fede politica che mi chiedono di rappresentarli per costruire un modello di Liguria alternativo a quello delle destre sovraniste". La volontà di Massardo è quella di "unire e non dividere tutti coloro che, forze politiche e cittadini, si riconoscono in comuni valori". Valori che sono quelli di "democrazia, dell'antifascismo, della Costituzione, dell'europeismo e che si collocano nel campo alternativo a quello miope sovranista": questo, a detta del neocandidato, "è il cuore del mio programma che si avvia ad essere disponibile ad ogni contributo condiviso su questo tracciato", "in un contesto globale che necessita di competenza, trasparenza, etica della responsabilità, e capacità decisionale" aggiunge. "Mi candido per dare una prospettiva di vero rinnovamento alla Liguria e una nuova speranza ai suoi cittadini", conclude Massardo.
IL COMMENTO
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