Da inizio 2020 al Policlinico San Martino di Genova sono stati eseguiti 55 trapianti di rene di cui 15 pediatrici in collaborazione con il Gaslini e 5 da donatore vivente. Da gennaio a giugno sono stati eseguiti 8 trapianti di rene e 7 da giugno a oggi di cui gli ultimi due questo week end con una donatrice a Genova e un donatore alla Spezia ed equipe arrivate da Padova, Bergamo e Milano per l'espianto di cuore, fegato e polmoni.
L'anno scorso i trapianti di rene erano stati 78 di cui 13 pediatrici e 6 da vivente. "Per l'adulto c'è stata una leggera flessione (l'anno scorso erano 78 ndr) e alla fine dell'anno verosimilmente potremmo essere sotto di 10 - spiega Iris Fontana responsabile trapianti rene del Policlinico San Martino - ma considerando la pandemia l'ospedale ha retto riuscendo a dare una risposta a chi è in attesa e con molti sacrifici per assicurare una sicurezza per gli operatori ma soprattutto per creare un percorso 'Covid free' considerando che si tratta di pazienti immunodepressi".
L'anno scorso i trapianti di rene erano stati 78 di cui 13 pediatrici e 6 da vivente. "Per l'adulto c'è stata una leggera flessione (l'anno scorso erano 78 ndr) e alla fine dell'anno verosimilmente potremmo essere sotto di 10 - spiega Iris Fontana responsabile trapianti rene del Policlinico San Martino - ma considerando la pandemia l'ospedale ha retto riuscendo a dare una risposta a chi è in attesa e con molti sacrifici per assicurare una sicurezza per gli operatori ma soprattutto per creare un percorso 'Covid free' considerando che si tratta di pazienti immunodepressi".
La lista d'attesa per un trapianto di rene continua però a essere ancora troppo lunga: "I numeri sono enormi - spiega la dottoressa Fontana - noi a Genova abbiamo 280 adulti in attesa e 25 bambini e ragazzi, a livello nazionale sono 6400 pazienti divisi in 40 liste. A livello pediatrico in Italia ci sono circa 110 pazienti e qui a Genova è vincente la sinergia con il Gaslini". Il sistema dei trapianti sta tenendo anche grazie a una significativa diminuzione del tasso di opposizione al prelievo che si è registrata a livello nazionale: durante il lockdown i "no" alla donazione sono scesi dal 33,1% del 2019 al 25,3%.
Importantissimo continuare a donare nonostante la pandemia. "Nel momento di massimo dolore avere questa sensibilità verso gli altri è qualcosa che va oltre - racconta Fontana - ogni volta che c'è un donatore ci sentiamo nulla perché vuol dire che una famiglia nel dolore pensa agli altri è questo è meraviglioso, ogni volta che succede ci avviciniamo con un rispetto allucinante perché da lui sappiamo che molti avranno una vita diversa sicuramente migliore".
Gli occhi della dottoressa diventano lucidi quando racconta che cosa significa il trapianto di rene per i più piccoli "Un bambino che non può mangiare la cioccolata perché c'è dentro il potassio e poi lo vedi dopo poco tempo che si mangia una brioche con la cioccolata sembra niente ma è una vita, è una vita diversa, una speranza di vita diversa".
IL COMMENTO
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