Giorni decisivi per il varo del Dpcm che dovrà stabilire le nuove misure per il contenimento del coronavirus. Il governo sta valutando le varie ipotesi e nelle prossime ore potrebbe tenersi una riunione dei capidelegazione. A preoccupare l'esecutivo sono in particolare le festività natalizie. "Il Natale senza spostamenti tra regioni costerebbe a livello nazionale 4,1 miliardi solo per le mancate spese dei milioni di italiani che lo scorso anno sono andati in viaggio nel periodo delle feste, di cui 179mila avevano scelto come meta la Liguria", fa sapere il governatore ligure Giovanni Toti.
La previsione è che l'Italia, nelle prossime settimane, tornerà a essere tutta 'gialla' e questo porterebbe alla possibilità di spostamenti sostanzialmente liberi. Un fatto, fanno notare fonti di governo, che "potrebbe far riprendere forza all'epidemia". Nel nuovo Dpcm, dunque, saranno previste misure restrittive. Un tema è proprio quello degli spostamenti tra le regioni, che potrebbero essere consentiti solo per i congiunti stretti. Per quanto riguarda il pranzo di Natale e il cenone del 31 dicembre, si va verso la raccomandazione a limitare le presenze: quelle consentite non saranno sicuramente più di dieci, ma probabilmente 6 o 8.
I numeri di Coldiretti in Liguria sottolineano che a pagare il prezzo più alto di un Natale a luci spente sarebbero, oltre ai negozi, le strutture impegnate nell'alloggio, i bar e i ristoranti. In pratica, le attività che sono già le più colpite dalle misure restrittive di queste settimane. "Quello che stupisce è chi ancora, nonostante i dati e le evidenze, continua a demonizzare il Natale senza preoccuparsi delle conseguenze e dei settori che rischiano di perdere tutto. Lottare contro il virus significa questo: proteggere la salute dei cittadini senza dimenticarsi del futuro di tante famiglie che hanno bisogno di lavorare per vivere. La curva del contagio in Liguria continua a scendere", ribadisce il presidente Toti.
Nel prossimo Dpcm, l'esecutivo dovrebbe confermare il coprifuoco, anche se è ancora in valutazione (e nel governo ci sono differenti sensibilità) la possibilità di un prolungamento agli spostamenti fino alle 24 per la vigilia di Natale e il 31 dicembre. Per quanto riguarda il capitolo scuole, l'orientamento, se i dati lo consentiranno, è di riaprire la settimana prima delle vacanze, dal 14 dicembre. Ma anche questa possibilità, spiegano le fonti, è oggetto di una discussione ancora tutta aperta. C'è poi il problema degli spostamenti verso l'estero per la 'settimana bianca', in particolare con l'Austria. Il governo non avrebbe all'ordine del giorno la chiusura delle frontiere, "ipotesi non realizzabile" secondo alcune fonti, ma potrebbe valutare "delle misure che li scoraggino, ad esempio stabilendo una particolare quarantena per il rientro".
Tra i prinicipali oppositori della riapertura a Natale c'è Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico. "Questo virus è incompatibile con le relazioni sociali che sono estremamente pericolose soprattutto per i più fragili, dovrà essere un Natale di intimità, come un giorno ordinario in famiglia. Se si allargano le relazioni con altri parenti e amici bisogna esser molto prudenti mantenendo il distanziamento e indossando la mascherina. E' orrendo immaginare un cenone così, ma queste sono le regole. Altrimenti corriamo dei rischi", sottolinea.
"Noi ci impegneremo perché il Natale sia un'opportunità di ripresa in sicurezza, dopo mesi difficili, e di speranza, per chi ha bisogno di una boccata d'ossigeno dopo tanti sacrifici. Con regole, campagne mirate e attenzione, non possiamo rinunciare a questo periodo dell'anno che vale non solo una fetta importante del nostro Pil ma anche un pezzo del nostro futuro. Accendiamo le luci del Natale, con prudenza e in sicurezza. E combattiamo insieme la paura oltre al virus", conclude l'analisi il governatore ligure Toti.
LA BOZZA DEL DPCM - L'entrata in vigore è attesa a partire dal 3 dicembre. Secondo le previsioni, prima della metà di dicembre tutte le zone rosse dovrebbero diventare arancioni, e alcune arancioni trasformarsi in gialle. Si vuole garantire il ricongiungimento familiare, ma solo dei parenti stretti. Tuttavia, con le norme attualmente in vigore non si possono raggiungere Regioni rosse e arancioni se non per motivi particolari, come lavoro, salute o comprovate necessità, ma è comunque sempre possibile rientrare nel proprio luogo di domicilio o residenza, e questo potrebbe risolvere in parte il problema. Viceversa, per i parenti stretti che devono spostarsi per le feste - senza nessun 'salvacondotto' - potrebbero esserci soluzioni ad hoc, ma solo nel caso di mariti, mogli, figli, genitori e partner conviventi. In ogni caso, non ci saranno le lunghe tavolate degli anni scorsi con zii, cugini e parenti alla lontana, e anche le vacanze sulla neve sono escluse a prescindere. (CLICCA QUI)
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Governo accelera sul Dcpm Natale, senza spostamenti costa 4,1 miliardi
La previsione è che l'Italia tornerà a essere tutta 'gialla'
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