I poliziotti lo hanno visto vagare in piena notte nei pressi della balaustra di corso Saffi affacciata su via dei Pescatori con fare confuso e lo sguardo triste, spento.
Per questo lo hanno bloccato e chiesto spiegazioni, anche per le restrizioni per il Covid. Il giovane, marocchino, in regola con normative, incensurato, appena ha iniziato a parlare è scoppiato in lacrime.
"Voglio morire, non ha più senso vivere. Ho perso il lavoro e anche mio papà, morto da poco, cosa vivo a fare?".
Gli agenti hanno subito capito che il ragazzo era sincero e stava davvero vivendo un momento drammatico.
Lo hanno ascoltato, gli hanno consentito di sfogarsi, rassicurandolo e invitandolo a resistere. "Se hai bisogno, noi ci siamo" gli hanno detto provando ad entrare in confidenza con lui e fargli capire che non doveva avere paura delle divise.
Alla fine di una lunga chiacchierata sul marciapiede di corso Saffi il ragazzo è apparso meno rassegnato, meno triste. E ha accettato di farsi accompagnare al pronto soccorso dell'ospedale Galliera dove è stato affidato a uno psicologo.
Solo allora gli agenti lo hanno lasciato e hanno ripreso il servizio a bordo della "volante.
cronaca
Genova, perde il lavoro, vaga di notte per la città: "Voglio morire"
Giovane migrante vagava in corso Saffi viene salvato dai poliziotti
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