cronaca

Il corpo militare di élite al lavoro con vigili del fuoco e guardia costiera nelle operazioni di recupero
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A tre settimane dal crollo di parte del cimitero, a Camogli si continua a lavorare sul corpo di frana per recuperare i feretri custoditi nei loculi scivolati verso il mare. Dopo lo stop delle ultime ore dovute al maltempo, questa mattina si sono rivisti i pontoni allestiti per il lavoro sotto costa. Impegnati nel recupero tecnici, vigili del fuoco, Comsubin, Guardia Costiera.

È stata completata l'installazione della strumentazione per il monitoraggio e il controllo della sicurezza della parte superiore della frana e del blocco dei loculi a ponente. Il comune ha attivato anche il servizio con il "battellino Pellicano" per il recupero di eventuale materiale sparso. I pescatori hanno rinforzato le panne attorno al sito. Un bilancio parziale dei recuperi non c'è. Ed è anche difficile per la condizione in cui vengono rinvenuti alcuni resti schiacciati sotto le macerie.

Intanto alcuni parenti dei defunti dispersi hanno creato un comitato Caligo su Camogli, il nome dalla caligo che proprio in quei giorni ha avvolto la Liguria. "Parlano di 320 bare ma non è ancora stata fornita una mappa della parete né una lista dei dispersi - scrivono in una lettera aperta - Sono oramai passate tre settimane e i parenti di chi era seppellito in quella parte del Cimitero non hanno ancora ricevuto risposte e non si danno pace".