Importavano tubi in acciaio dichiarandone origine indiana quando in realtà si trattava di merce prodotta in Cina. La frode scoperta dai funzionari dell'Agenzia delle Dogane è stata perpetrata sull'importazione nell'Unione Europea di tubi senza saldatura in acciaio inossidabile che, essendo di origine cinese, sono soggetti all'imposizione di un dazio antidumping del 71,9%. L'evasione di diritti doganali all'importazione è risultata di quasi 3 milioni di euro. Il meccanismo scoperto dai funzionari dell'Agenzia prevedeva l'invio in India di tubi cinesi in una fase di lavorazione già avanzata, dove subivano alcune lavorazioni non sostanziali e pertanto non sufficienti a conferire ai prodotti l'origine indiana, poi venivano importati in Italia.
In questo modo gli importatori aggiravano i controlli attestando una falsa origine e allegando documentazione commerciale che certificava la provenienza dall'India invece che dalla Cina. Il controllo da parte dei funzionari dell'agenzia delle Dogane di Genova 1 delle dichiarazioni doganali e dei dati sulle importazioni effettuate in India ha consentito di accertare nei confronti di cinque società del nord Italia l'evasione del dazio antidumping e l'Iva all'importazione ma anche di contestare sanzioni amministrative pari a 1 milione e 155 mila euro.
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Spacciavano per indiani tubi prodotti in Cina: multa milionaria per cinque aziende
L'Agenzia delle Dogane di Genova scopre una frode nell'importazione
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