
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, gli esecutori materiali avevano attirato il giovane in una trappola: lo avevano infatti contattato facendogli credere di voler acquistare della merce in vendita e al termine della spedizione punitiva avevano sottratto alla vittima anche il telefono cellulare per depistare le indagini La polizia aveva scoperto una rivalità in affari: i parenti mal sopportavano che il cugino avesse avviato la stessa attività commerciale sul suolo ligure, sottraendo in questo modo i clienti a loro che operavano su Milano.
Le investigazioni sono partite dalle immagini delle telecamere del luogo del pestaggio, in via Milano, risalendo al veicolo utilizzato dagli autori dell'aggressione. Tutto era stato pianificato al dettaglio: anche l'auto non era riconducibile a coloro che l'avevano in uso visto che era intestata a un prestanome.
IL COMMENTO
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