cronaca

Le parole di Paolo dopo la rimozione del suo giaciglio in piazza Vittorio Veneto e dei residenti
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 E' stata rimossa quattro giorni fa la cabina telefonica genovese, nel quartiere di Sampierdarena in piazza Vittorio Veneto, al centro di un dibattito politico tra Lega e Pd: smantellata dopo le tante segnalazioni da cittadini, tassisti e commercianti della piazza al suo posto adesso un telefono pubblico, ma addio alla 'scatola bianca e rossa' installata negli anni 90.

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E così Paolo, il senzatetto che a inizio estate 2021 aveva deciso di occupare la cabina della piazza in fondo a via Buranello, dopo essere stato cacciato dall'ingresso della banca poco più in là, nel pomeriggio del 28 ottobre si è visto portare via il 'letto'.


Gli avventori del bar della piazza raccontano che il senzatetto è stato più volte avvicinato dai servizi sociali e anche da alcune associazioni ma abbia sempre rifiutato, anzi si racconta che sia scappato da alcune strutture. Non vuole spiegare come è arrivato in Italia ma non ha problemi ha raccontarci cosa ne pensa della rimozione della cabina: "Mi proteggeva dal freddo, certo. Ora nella panchina lì vicino avevo una coperta ma mi è stata portata via. Ormai sono vent'anni che non ho una casa, mi hanno rubato di tutto. Documenti, vestiti, una volta anche 50 euro. Io non ho mai fatto del male a nessuno, non ho mai fatto niente."


Stracci, vestiti, sporcizia e un forte odore che avevano fatto infuriare gli abitanti della piazza, inoltre in molte occasioni il 49enne "oltre che per dormire, usava la cabina come bagno personale". Eppure la situazione di degrado che affligge la piazza, secondo alcuni, non si risolverà con lo smantellamento. A spiegarlo un residente della zona: "Era casa sua ma la situazione era diventata impossibile, aveva messo un sacco di panni e vestiti sul fondo quindi era comunque inutilizzabile da chi ne aveva bisogno e poi la usava anche come wc. Comunque alla fine si è semplicemente trasferito sulla panchina di fronte, quindi la situazione non cambia."


Per altri invece, la rimozione della cabina è un passo in avanti verso una piazza più pulita e vivibile: "Sembra migliorata la situazione, aver tolto la cabina io penso sia servito ma forse è anche l'arrivo del freddo. Il problema più grande infatti era d'estate, la puzza si amplificava e diventava insopportabile. So che a fare le segnalazione per il telefono pubblico sono stati anche dei miei colleghi, molti dei quali che abitano in zona o che fanno il turno di notte. Ne hanno tolta anche una più avanti che era nella stessa situazione."

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Solo l'anno scorso un problema simile era stato denunciato dagli abitanti e i commercianti di piazza Settembrini, slargo tra i palazzi vicina ai capolinea degli autobus di piazza Montano a pochi metri da Vittorio Veneto, dove la soluzione scelta era stata di installare una cancellata in ferro, accessibile dopo le ore 21 ai soli residenti tramite chiavi. Inaugurata dopo i numerosi episodi che avevano richiesto l'intervento delle forze dell'ordine, per un tassista è stata forse la causa del peggioramento di piazza Vittorio Veneto: "La cancellata ha costretto le persone che stavano li di sera a trovare un altro posto dove bere e fare casino e così si sono mossi qui."


Tante opinioni contrastanti sulla rimozione della cabina di piazza Vittorio Veneto, idee e possibili soluzioni che arrivano dagli abitanti genovesi come hanno dimostrato i nostri sondaggi sulle pagine social di Primocanale Instagram e Telegram, ma anche i commenti di Facebook. Una situazione particolare in piazza Vittorio Veneto, tra gli antichi palazzi, considerati di lusso di via Canzio e dei portici di via Avio, con soffitti affrescati e pavimenti antichi e il degrado denunciato dai residenti.



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