Cronaca

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Si attende nelle prossime ore l’interrogatorio di garanzia dei due giovani di 23 e 34 anni arrestati dai carabinieri di Sestri Levante dopo il rogo di ieri all'alba della discoteca Schooner dove venerdì sera era morto il titolare Tino Barbera, colpito alla testa da una trave divelta da un’onda. Per il comandante dei carabinieri di Sestri Levante non ci sono legami fra i due episodi. I due arrestati per ora non hanno detto nulla per spiegare il gesto folle che ha portato alla distruzione della discoteca, in attesa di rilancio grazie all’ingresso nella gestione di Umberto Smaila. Uno dei due era già stato arrestato un anno fa, sempre dai carabinieri di Sestri Levante, per possesso di stupefacenti. Entrambi erano consumatori di droga. Per l'Arma si sarebbe trattato di "un gesto di follia, effetto di una nottata trascorsa sotto gli effetti delle droghe e dell'alcool. Nulla di premeditato". Uno dei due fa l'operaio e l'altro l'artigiano. Il più anziano dormiva in casa con la compagna quando è stato prelevato, il secondo invece era in casa con i genitori definiti una "famiglia per bene", rimasti stupiti dal gesto. Ad incastrare i due sarebbe stata la pittura rimasta sotto gli scarponi e trovata anche nel locale andato a fuoco. Prima ancora, l'auto abbandonata dopo lo scontro con il marciapiede poco distante dallo Schooner, mentre fuggivano dopo il rogo. Era intestata a uno dei due. (Elisabetta Biancalani)