"Assolti perché il fatto non costituisce reato avendo agito in stato di necessità". Con questa sentenza il Tribunale di Genova mette fine all'intricata vicenda della piccola Maria-Vika, la bambina bielorussa affidata nell'estate del 2006 ad una coppia di Cogoleto e nascosta per circa un mese per non farla tornare in patria dove, secondo la famiglia affidataria, rischiava di subire abusi nell'orfanotrofio di Vileika. Rigettata, dunque, la richiesta del pm Calleri che chiedeva una condanna ad otto mesi per i sette imputati: oltre ai due genitori affidatari anche i tre "nonni", il parroco di Cogoleto e quello della struttura valdostana che aveva ospitato la bimba. L'ipotesi di reato era per tutti quella di sottrazione di minore.
IL COMMENTO
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