Cronaca

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Un ventimigliese di 77 anni, Antonio Barillà, che scontare un residuo di pena di 2 anni, 2 mesi e 19 giorni di reclusione emesso dalla corte d'appello di Genova, è stato arrestato dai carabinieri che gli hanno notificato un provvedimento di detenzione ai domiciliari. L'uomo era accusato di estorsione aggravata e continuata in concorso, reati commessi a Ventimiglia e Camporosso, dal 1990 al 1997. Per quei fatti era stato condannato a 5 anni e 8 mesi con interdizione perpetua ai pubblici uffici. Barillà fu arrestato il 2 luglio 1997 dai carabinieri di Ventimiglia nell'ambito dell'operazione 'Ciclone' assieme ad altre tre persone. Furono emessi 17 avvisi di garanzia e scattarono oltre 40 perquisizioni domiciliari, a conclusione di una lunga attività di indagine che portò a scoprire un' organizzazione criminale con ramificazioni in tutto il nord e centro Italia, dedita all'usura e all'estorsione ai danni di cittadini, imprenditori e commercianti. All'epoca furono sequestrati effetti bancari per oltre 900 milioni di lire, quadri, monili in oro e preziosi. L'organizzazione applicava nei confronti delle vittime tassi di interessi fino al 200 o 300 per cento.