
La Procura Federale ha aperto, come atto dovuto, un fascicolo su Bologna-Bogliasco, ultima partita della stagione regolare di serie A1 femminile. Sono stati acquisiti i tabellini, i comunicati dei due Presidenti, la documentazione giornalistica ma la sensazione è che non ci saranno ulteriori sviluppi. Intanto, in un comunicato, le giocatrici della Rari Nantes Bologna, ricordiamo "licenziate" dal Presidente Dalle Nogare, si dicono " rammaricate, stupite ed incredule di fronte alle parole del nostro Presidente, tacitamente condivise anche dal nostro tecnico, Stefano Posterivo."Ci sentiamo-prosegue il comunicato-tutte unite nel dispiacere per aver perso l'incontro, giocato male, ma pur sempre al massimo delle nostre possibilità, per questo non riusciamo nel modo più assoluto a comprendere la reazione spropositata della Società per una partita sbagliata. Ci sarebbe piaciuto che nel prendere le sue decisioni il Presidente avesse tenuto presente che "sbagliare una partita" può capitare, perché in acqua le cose non sono semplici come sembrano da fuori. Alcune di noi giocano da anni per la squadra di Bologna. Altre sono arrivate quest'anno ma sono subito entrate in sintonia con gli obiettivi e i principi della Rari. Proprio in virtù di questo rapporto ed in considerazione dell´impegno quotidiano profuso da ognuna di noi durante tutta la stagione sportiva, come attesta anche la conquista dei playoff, la punizione ci risulta ancora più amara.Da atlete, siamo state esonerate, disonorate ed anche implicitamente accusate: nessuna di noi può accettare di essere classificata come "antisportiva", "disonesta" e senza alcun senso di responsabilità; questo è purtroppo ciò che noi leggiamo tra le righe del comunicato stampa del Presidente. Smentiamo perciò qualsivoglia infondata accusa rivoltaci e ribadiamo che "sbagliare una partita" può succedere ed è successo a molti, senza con questo imputare l'errore alla volontà degli atleti."
IL COMMENTO
Francesco, per far sapere al mondo che lui stava con i poveri
Ponte Morandi, se la politica non ti considera solo una persona