Cronaca
Patteggiamento per quattro tifosi serbi
46 secondi di lettura
Parere favorevole dal pm Cristina Camaiori alla richiesta di patteggiamento avanzata dai difensori di quattro degli otto serbi arrestati per gli scontri allo stadio Ferraris, che provocarono la sospensione della partita Italia-Serbia del 12 ottobre scorso. Sarà a questo punto il gip a decidere nei prossimi giorni. I patteggiamenti variano da due anni per un tifoso accusato di resistenza a pubblico ufficiale aggravata dallo scontro con la polizia e lesioni, a un anno e 10 mesi per altri due accusati di resistenza durante gli scontri con le forze dell'ordine, ad un anno e otto mesi per il quarto che deve rispondere solo di resistenza a pubblico ufficiale. I difensori hanno chiesto i patteggiamenti subordinati all'espulsione. Dopo gli scontri erano stati arrestati anche altri quattro ultrà tra cui Ivan Bogdanov. A questi ultimi vengono contestati reati che vanno dal danneggiamento aggravato alle lesioni fino alle violazioni delle norme sulla sicurezza negli stadi e di ordine pubblico.
TOP VIDEO
Mercoledì 13 Novembre 2024
People - Quarant'anni di Gigi Ghirotti al fianco di chi soffre
Mercoledì 13 Novembre 2024
Libri e idee - Una Liguria storica e polisensoriale
Mercoledì 13 Novembre 2024
Continua il freddo in Liguria, le previsioni di 3Bmeteo
Martedì 12 Novembre 2024
Il genovese a Hong Kong: "Mattarella interessato agli incontri e ai rapporti tra i due paesi"
Martedì 12 Novembre 2024
Premio Rapallo Bper 2024 - Lo speciale
Ultime notizie
- Ribaltamento a mare, gli abitanti di Sestri: "Vetri rotti e vibrazioni, abbiamo paura"
- Nuova giunta, entra Mai con Alessio Piana alla vicepresidenza
- Trovati i vestiti di Davide Violin, il ristoratore travolto dal rio in piena ad Arenzano
- Ivo Saglietti: un viaggio in bianco e nero tra sofferenza e speranza
- Ente Bacini: Tatiana Pais entra nel consiglio di amministrazione
- Amiu lancia due iniziative sul riciclo di carta e cartone
IL COMMENTO
Come si controllano le acque superficiali in Liguria
Che tristezza la politica che non vuole la sanità