Cronaca

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"Provengono da una cultura dove chi sbaglia paga. Sanno di avere commesso un reato": così l'avvocato Riccardo Di Rella commenta la condanna dei quattro ultrà serbi, suoi assistiti, accusati dei disordini allo stadio Ferraris di Genova che provocarono la sospensione della partita Italia-Serbia del 12 ottobre scorso. "Sono già detenuti da cinque mesi - ha detto il legale - se non fossero serbi sarebbero già usciti. Abbiamo visto fatti peggiori in altre circostanze, e tutti erano stati scarcerati poco tempo dopo". "Forse loro si aspettavano una pena peggiore - ha proseguito Di Rella - in considerazione del fatto che chi ha patteggiato un solo reato ha preso due anni", il riferimento è agli altri quattro ultrà serbi che il 2 febbraio scorso avevano patteggiato la pena. L'avvocato ha anche osservato come i quattro serbi, in carcere, abbiano sempre avuto un comportamento ineccepibile.