Nel pomeriggio di giovedì 23 gennaio 2025, presso la Sala Parrocchiale della Chiesa di San Paolo del quartiere Castelletto di Genova, si è tenuto un incontro pubblico sul tema delle truffe in danno di persone anziane, con la partecipazione del sostituto procuratore Luca Scorza Azzarà e una rappresentanza del comando provinciale dei carabinieri di Genova.
I principali metodi di raggiro
Nel corso dell'evento, sono stati elencati e spiegati nel dettaglio i principali metodi di raggiro utilizzati dai truffatori per farsi consegnare denaro, gioielli o altri oggetti preziosi, commentando numerosi episodi occorsi ai relatori nei rispettivi incarichi professionali. In particolare, il magistrato ha spiegato che il caso più ricorrente negli ultimi mesi risulta essere proprio quello di soggetti che, fingendosi un maresciallo dei carabinieri o un appartenente ad altre forze di polizia ma anche un avvocato, comunica telefonicamente alla vittima della necessità di una cauzione per evitare il carcere o altre conseguenze penali a un parente vicino (figlio, nipote, fratello), che ha provocato un incidente stradale. L’anziana vittima, colta
nei propri affetti più cari, finisce spesso per credere alla storia raccontata e consegnare i soldi o gioielli al presunto Carabiniere, oppure a un delegato di un avvocato che si presenta in casa.
In generale, i truffatori compiono un attento studio sulla vittima, sulle sue abitudini e in particolare sui parenti più stretti, utilizzando anche le informazioni presenti sui social, raccogliendo dettagli utili per costruire una storia credibile per il malcapitato anziano, che può essere spaventato e convinto così a fornire dettagli riservati (es. credenziali di accesso al proprio conto bancario) tramite un raggiro, come fingere che il proprio conto corrente sia stato hackerato e che serva trasferire il denaro su un “conto sicuro”, oppure con una minaccia di conseguenze negative per un familiare.
L’incontro è servito per rispondere alle numerose curiosità dell’uditorio e per chiarire alcuni aspetti alle volte meno conosciuti, come l’assenza nell’ordinamento giuridico italiano della possibilità di evitare l’arresto pagando una cauzione. Nessun carabiniere, avvocato o assistente si recherà mai presso le abitazioni per ritirare denaro in contanti necessari a risarcire i danni causati da un proprio parente in un incidente stradale in modo da evitare un procedimento penale; così come nessun corriere chiederà cospicue somme di denaro per ritirare un pacco destinato a un familiare.
I consigli delle forze dell'ordine
Inoltre, sono stati forniti consigli utili da adottare nella vita di tutti i giorni per ridurre il rischio di essere avvicinati dai truffatori: evitare di fornire telefonicamente indicazioni personali di qualsiasi tipo e soprattutto di non aprire la porta a persone di cui non si conosce l’esatta identità.
In questi casi e in altre circostanze in cui si viene contattati telefonicamente o tramite messaggi da qualcuno che, dichiarando di essere un familiare, chieda somme di denaro da consegnare a mano o da inviare tramite versamenti bancari, sarà sempre indispensabile quanto opportuno chiamare il 112 in modo da accertare la legittimità o meno delle richieste. L’iniziativa assume una valenza ancora più importante in una città dall’età media piuttosto elevata come Genova.
IL COMMENTO
Aspettando da 123 anni l'opera che non si riesce a fare
Qualcuno salvi la Liguria che si muove