GENOVA - "E' stata una mattinata bellissima, Jova ci ha lasciato tanti messaggi e consigli utili da applicare", "Io voglio fare musica e seguirò quello che mi ha detto, prima lo studio e la passione, poi il resto", "Mi ha colpito molto quello che ha detto sulle sue canzoni, come nascono". L'entusiasmo di bimbi e ragazzi che hanno partecipato, online o in presenza a Terrazza Colombo, al webinar con Lorenzo Cherubini, da tutti conosciuto con il nome d'arte Jovanotti, è palpabile. In vista della sua tappa a Villanova d'Albenga il 17 luglio per il Jova Beach Tour ha accettato di buon grado l'invito di Regione Liguria per questo webinar dedicato ai giovani liguri, diventando testimonial d'eccezione per questa edizione di Orientamenti Summer: una collaborazione resa possibile anche dall'impegno di Regione per trovare un luogo adatto e far venire l'attesissimo tour di Jovanotti in Liguria, andando incontro al desiderio dei fan. Anche per questo Lorenzo Cherubini ha voluto ricambiare con questo momento speciale da dedicare ai giovani liguri.
Tanti i messaggi che sono arrivati forte e chiaro da parte dell'artista che è amatissimo da grandi e piccini. Dal prendersi cura dell'ambiente al non arrendersi mai di fronte alle difficoltà, alla curiosità e a non smettere mai di fare la gavetta e imparare, gli spunti per chi si appresta a iniziare le medie o per chi sta affrontando l'esame di maturità sono stati tantissimi. "Nella vita ho dovuto superare anche io tanti ostacoli, ci sono stati molti momenti bui, in cui ho pensato fosse finita, in genere è il tempo a prendersi cura. Basta fermarsi un attimo e aspettare, che poi arriva un incontro, una telefonata, un'idea. A volte è importante mollare tutto e decidere che è finita, a me a volte è successo di dire "cambio mestiere": quando pensi questo è il momento in cui le cose cambiano".
La capacità di reagire, ma anche di prendersi cura della sua passione, della musica e dell'ambiente. L'assessore alla formazione di Regione Liguria Ilaria Cavo ha posto l'accento su questi temi che sono al centro dell'appena passata edizione del Salone Orientamenti, all'insegna del 'react', e della prossima in autunno che come claim avrà la parola 'care'. Jovanotti ha detto che per lui la parola "Care è un concetto così ampio che è difficile darne una definizione, significa avere attenzione e intenzione, è un obbiettivo magari non a lungo ma a breve termine, occuparsi degli aspetti che ci riguardano, è prendersi cura di sé stessi, essere affidabili e responsabili". Ma per lui e per la filosofia che sta dietro agli appuntamenti estivi in spiaggia, che prevedono migliaia di persone che si ritrovano in luoghi spettacolari della nostra penisola, è fondamentale rispettare sempre più l'ambiente che ci circonda. "Oggi anche se fai l'agricoltore, il negoziante o il casalingo nelle scelte che si fanno bisogna prendersi cura dell'ambiente. Tutti noi tendiamo verso la sostenibilità, sfido chiunque a fare un concerto sostenibile: c'è ancora tanto che possiamo fare, ma fortunatamente tutti i partecipanti ai miei concerti sono molto attenti e lasciano sempre la spiaggia meglio di come l'hanno lasciata. I giovani sono avanti, per loro la sostenibilità sarà una priorità".
Ha risposto con piacere alle tante domande arrivate dai ragazzi. Prima su tutti quella di Giulia, che gli ha chiesto cosa consiglierebbe a chi ancora non sa che strada intraprendere. La sua esortazione è arrivata forte e chiara: "Non affezionatevi mai alla condizione di non sapere cosa fare, che può essere la scusa per lamentarsi e crogiolarsi nella vostra difficoltà. Sembra assurdo, ma a volte il disagio vi dà un'identità e non deve accadere. Cercate di fare di tutto per avere interessi, di tenere accesa la vostra curiosità, di avere qualcosa che ti fa svegliare al mattino, di vivere le vostre giornate piene, di sentire le cose che vi accadono. Questo non ha nulla a che vedere con il riconoscimento che gli altri hanno per te".
In tanti gli hanno chiesto di come ha iniziato a fare il cantante, di quando ha capito di volerne fare un mestiere, di quanto sia importante fare la gavetta. "È importante chiarire prima di tutto se amate la musica o se siete più attratti dall'essere famoso. Se sei un artista senti una chiamata, quasi una vocazione totalizzante, tanto da renderti quasi una disadattata come ero io alla tua età. La domanda che dovresti farti è se riusciresti a fare altro. Ascolta te stessa, ci sono tantissimi mestieri belli che si possono fare, anche più belli della musica. E se vuoi fare musica, leggi, vivi, dialoga, ama, impara, viaggia e incontra più persone possibili, scrivi ed esercitati, non accontentarti solo di cantare, guarda gli artisti che stanno facendo, imitalo, copialo e non tradire mai la musica".
Ai più piccoli della Scuola Anna Frank di Genova, che erano stati 'ripostati' sui social dal cantante quando gli avevano inviato il video di loro che cantavano "Apri tutte le porte" che lui ha scritto a Gianni Morandi, ha spiegato come nasce una canzone. "Non c'è una regola per scrivere una canzone: a volte nasce da un testo, da una parola o una frase, a volte da una musica che mi suggestiona. Finché non trovo le parole giuste per me la canzone non decolla, ognuna nasce in modo diverso, io ho scritto circa 500 canzoni. Quando un'idea passa e la lasci andare poi non torna, per cui bisogna stare sempre in agguato, saltare addosso al paguro". E ad una giovane che ha raccontato che, dopo scuola ogni tanto fa l'artista di strada, ha detto che "Non bisogna smettere mai di fare la gavetta, io ero già realizzato quando il primo giorno facevo il dj davanti a 30 persone, poi le cose si sono sistemate da sole. All'inizio spendevo tutto quello che guadagnavo per dischi, ho guadagnato e investito il frutto del mio lavoro. Non ho mai avuto l'ambizione di suonare negli stadi, è capitato, ma bisogna essere sempre pronti ad imparare cose nuove". Del resto, fin dai banchi di scuola Jova ha dimostrato di essere tagliato per questo mestiere: "Ho iniziato perché avevo la predisposizione, a scuola intrattenevo i compagni. Ero solitario e in grado di osservare, ma poi montavo piccoli spettacoli o facevo le imitazioni del professore, ero una piccola celebrità in classe, da lì mi è successo e ho inseguito questa cosa, anche grazie alla mia mamma che mi ha sempre supporto e il mio babbo che invece non era d'accordo, ma questo mi ha stimolato a dimostrargli che lui aveva torto e io ho ragione".
Non sono mancati i ricordi, dall'addestramento militare proprio ad Albenga "ero già un cantante famoso, per cui fuori dalla caserma le ragazzine mi fermavano" all'omaggio a De André chiesto da Dori Ghezzi e Cristiano "io sono cresciuto con la sua musica, mio fratello era un fan, aveva questo modo di scandire le parole, mi piacevano le immagini che lui creava. La scuola genovese è la più importante, ogni città ha le sue. I cantautori li adoro, li ho studiati, li studio, li ascolto molto. Mia figlia è una grande fan e ascolta i suoi dischi, li ascoltiamo insieme, sono dei grandi maestri. Per quell'occasione scelsi una canzone semplice a livello vocale, 'Cattiva strada', che mi sentivo in grado di poter affrontare, senza esserne sopraffatto. Mi faceva venire in mente mio fratello, pilota di aerei, e anche adesso che non c'è più ogni volta che l'ascolto penso a lui".
E ha salutato i ragazzi con una citazione dalla canzone che nel '92 dedicò a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, "Cuore". Oggi come allora ci vogliono "cultura e coraggio: la cultura non ti abbandona mai, ti rende ricco e il coraggio è necessario ma i ragazzi sono sicuro che lo abbiano già".