GENOVA -"Non credo si possa arrivare a sentenza prima del 2024".
A parlare a sette giorni esatti dall'inizio del processo sulla tragedia del crollo del Ponte Morandi è Enrico Ravera, presidente del tribunale di Genova, che dal suo ufficio all'undicesimo piano racconta:
"Si tratterà di un processo che durerà un periodo certamente lungo, sia per il numero di parti che per la complessità del processo stesso quindi si prevede che durerà da uno a due anni, anche se questa è una mia opinione".
Ravera svela poi dove sarà possibile assistere al processo: "Saranno collegate in video quattro aule, la tensostruttura, dove si svolgerà il processo, l'aula magna e l'aula Borrè dell'assise del tribunale più l'aula magna di via del Seminario, dalla biblioteca Berio, questo perchè è previsto un afflusso notevole di parti, consulenti, di avvocato e poi, essendo un processo pubblico, di cittadini, abbiamo cercato di dare uno spazio a tutti. Queste aule saranno collegate dai sistemi informatici del Ministero che danno la massima garanzia e sicurezza anche da eventuali hackeraggi con una sala di regia a Roma che gestisce tutta l'organizzazione, anche se i posti sono limitati perché le aule avranno una capienza limitati per il covid".
Il grande interesse mediatico per il processo sulla tragedia del Morandi è confermato da Ravera: "Sono arrivate richieste da giornalisti da tutto il mondo, ma non ci sono precedenti, non ci sono mai stati processi di questo tipo che posso aiutarci a definire le linee organizzative dunque abbiamo cercato di organizzare al meglio, speriamo che basti".