GENOVA - Non è vero che ci siano costi proibitivi, pari a 750mila euro, per la copia degli atti depositati dalla procura di Genova nel processo per il crollo del ponte Morandi che si aprirà il 7 luglio. Lo ha detto la ministra della Giustizia Marta Cartabia, rispondendo al question time al Senato a un'interrogazione di Elvira Lucia Evangelista di Italia Viva.
La ministra ha spiegato di aver fatto una verifica con i competenti uffici giudiziari e che il costo massimo per chi ha chiesto gli interi atti ammonta a 7mila euro.
Cartabia ha spiegato di aver letto anche lei con "sorpresa" la notizia pubblicata dai giornali sui 750mila euro come costo dei diritti di copia per estrarre la 'valanga' di documentazione dagli atti depositati. E di aver perciò chiesto "subito" informazioni agli uffici interessati. "Subito" sono arrivati anche i chiarimenti richiesti, che hanno "consentito di escludere che la cancelleria della procura abbia chiesto alle parti quella somma".
La mole degli elementi probatori è "enorme". "Tuttavia le parti del processo - ha chiarito la ministra - hanno avuto la possibilità di consultare e estrarre copie della documentazione secondo i costi che ammontano a 323 euro per ogni supporto informatico sul quale è stata riversata la documentazione. Il costo massimo sostenuto da una delle parti che ha richiesto l'acquisizione integrale della documentazione è stato pari a complessivamente 7mila euro".
Una somma considerevole ma ben lontana dai 750mila euro". La ministra ha detto che ci si è anche interrogati sull'origine di una cifra cosi diversa. "La possibile spiegazione della procura di Genova è che quella cifra possa corrispondere alla stima di una società informatica di cui si è avvalso uno degli imputati. Non dunque diritti di copia, ma un costo ipotizzato dal consulente informatico di uno degli imputati per esaminare la documentazione".
La ministra della Giustizia Marta Cartabia ha colto l'opportunità per esprimere ai familiari delle vittime tutta la sua "vicinanza" e il mio solidale saluto. "Ribadisco quanto sia importante per quella parola di giustizia che dai nostri uffici giudiziari deve arrivare" a tutti i familiari delle vittime "soprattutto di fatti così gravi", ha detto la Guardasigilli.