GENOVA - Il balzo dell’inflazione costerà alle famiglie italiane 564 euro in più solo per la tavola nel 2022. Una crescita che non si osservava da settembre 1984, dovuto al mix esplosivo che vede l’aumento dei costi energetici legato alla guerra in Ucraina concomitante al taglio dei raccolti per la siccità. Sono queste le stime della Confederazione Nazionale Coldiretti, rese note in occasione della diffusione dei nuovi dati Istat relativi all’inflazione a luglio, che evidenziano un aumento del 10% per i beni alimentari e le bevande analcoliche, traino dei rincari nel carrello della spesa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
La categoria per la quale gli italiani spenderanno complessivamente di più è quella che comprende pane, pasta e riso (+115 euro rispetto al 2021), seguita sul podio da carne e salumi (+98 euro), dalle verdure (+81 euro), da latte, formaggi e uova (+71 euro) e dal pesce (+49 euro). In questo scenario, però, la categoria che, con un aggravio complessivo di 0,59 miliardi, ha visto correre maggiormente i prezzi nei primi sei mesi del 2022 è quella in cui rientrano l’olio, il burro e i grassi in generale.
Un dato che va certamente monitorato, ma che, soprattutto in una situazione come quella attuale, deve anche "far riflettere sul consumo di olio ligure – spiegano Gianluca Boeri, Presidente di Coldiretti Liguria, e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale – fiore all’occhiello della nostra Regione, da sempre particolarmente votata all’olivicoltura e alla produzione di olio. Per queste ragioni, invitiamo i consumatori a prediligere, nelle loro scelte alimentali, specialità olivicole del territorio, rinomate in tutto il mondo per qualità e sapore".