GENOVA - Presente anche l'editore di Primocanale Maurizio Rossi alla commemorazione per le 43 vittime del crollo di Ponte Morandi, che ha voluto esprimere come sempre la sua vicinanza ai familiari che tanto hanno sofferto in questi quattro anni e che continuano a soffrire. Primocanale è dal primo giorno al loro fianco per far sentire la loro voce, anche quando la politica e le istituzioni sembrano dimenticarli. A riconoscere all'emittente questo suo impegno è la stessa Egle Possetti, presidente del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi.
"L'attenzione è il minimo, siamo l'unica tv ad aver rifiutato più volte contratti pubblicitari con Autostrade. Noi soldi da loro non li vorremo mai"
"Vogliamo mantenere il nostro distacco anche dalla società che adesso ha comprato le quote, lo Stato ha regalato soldi ai Benetton, ci sono stati degli accordi poi con Regione Liguria e Comune di Genova che nel processo hanno portato soltanto ad avere i singoli iscritti al registro degli indagati", sottolinea. Sono infatti 59 le persone che nel corso del procedimento dovranno rispondere delle manutenzioni non fatte. "Grazie Egle per le tue parole, hai espresso bene quello che io penso e -purtroppo- ho sempre pensato".
Del resto Maurizio Rossi, senatore della XVII legislatura e unico membro della commissione Trasporti ligure, tra il 2015 e il 2017, presentò diverse interrogazioni al ministro dell'epoca Graziano Delrio che non ebbero mai risposta. Le interrogazioni sono datate 20 ottobre 2015, 28 aprile del 2016, 30 marzo del 2017, in cui si legge: «Sul nodo autostradale di Genova è noto il grave problema del Ponte Morandi che attraversa la città e del quale non si conosce la sicurezza nel tempo». O ancora «Recentemente, il ponte è stato oggetto di un preoccupante cedimento dei giunti che hanno reso necessaria un'opera straordinaria di manutenzione senza la quale è concreto il rischio di una sua chiusura».
"Il Fatto Quotidiano in un articolo nei giorni scorsi mette in discussione il fatto che il ministro Delrio non fosse stato indagato, citando un suo interrogatorio dove dice che le mie interrogazioni parlassero più di Gronda che altro: questo è assolutamente falso"
Rossi tiene a specificare questo aspetto, visto il suo impegno per i liguri che da sempre lo ha visto in prima linea su questi temi. "Intanto non si può dire che arrivano migliaia interrogazioni che non possono essere viste: lo strumento delle interrogazioni è previsto e arrivano tutte da parlamentari, è giusto che si possano fare". La manutenzione di Ponte Morandi era al centro delle preoccupazioni e dei quesiti posti al ministro: "Chiesi se sarebbe stato necessario chiudere il ponte al traffico dei mezzi pesanti a causa di alcuni cedimenti che si erano verificati, gettando così la città nel caos, per problemi strutturali". Oltre a questo, l'accento era posto sia sul tema delle gallerie, fuori normative europee, cosa che effettivamente oggi stiamo pagando con una serie di cantieri su tutte le tratte liguri.
"Vorrei che tutto questo non fosse mai accaduto, ma meno male che quello che io ho scritto è ancora visibile nero su bianco: questa mistificazione di Delrio io non gliela perdono"