Il "giallo" della famigliola di cinghiali bloccata all'interno del parco della Maggiolina alla Spezia sembra avere un punto fermo: una nota ufficiale di Regione Liguria annuncia infatti che i piccoli e le due mamme non saranno abbattuti. Ma la preoccupazione era alta: da oltre 24 ore sui social e tramite note ufficiali le associazioni in difesa degli animali denunciavano che domani, lunedì 22 agosto, la famiglia di cinghiali sarebbe stata prelevata dal parco per essere poi abbattuta.
"Dopo il parere dell’Ispra, la Regione Liguria ha deciso per l’uccisione e la macellazione dei nove cinghiali. Due mamme Perla e Amara, e i loro sette cuccioli rinchiusi, dalle forze dell’ordine, da quattordici giorni all’interno del parco della Maggiolina a La Spezia", scrivevano i cittadini in presidio nella serata di sabato.
Oggi la risposta regionale: "Nulla di più falso, evitiamo campagne e strumentalizzazioni che rendono più difficile la soluzione di questa vicenda”, dichiara il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti.
“Nel decidere le prossime azioni dobbiamo tenere ovviamente conto dei sentimenti di chi si è mobilitato in queste ore preoccupato per la sorte di quei cinghiali, così come dobbiamo tenere presente l’alto rischio legato alla diffusione della peste suina africana, presente in alcune aree della nostra regione. Malattia che, ove si diffondesse nel nostro paese, provocherebbe danni inenarrabili e migliaia di disoccupati nell’ industria alimentare italiana – dice il presidente - Proprio alla luce di questa preoccupazione l’Agenzia Ambientale Nazionale Ispra e il Commissario di Governo per il contrasto alla Peste Suina impongono il divieto di trasporto di ogni ungulato e il loro abbattimento, anche al di fuori delle cosiddette “Zone Rosse” di contagio. Dunque anche in Provincia di Spezia”.
Ora è necessario trovare una soluzione: la regione ha chiesto, per cominciare, un'analisi dello stato di salute degli animali e saranno questi gli unici interventi che verranno svolti nelle prossime ore sul territorio della Maggiolina.