GENOVA - Una coincidenza che fa male. Oggi segna sei mesi dall'inizio della guerra in Ucraina, stesso giorno in cui il popolo sotto attacco della Russia festeggia i 31 anni di indipendenza. Una grande bandiera blu e giallo è stata esposta davanti alla chiesa di Santo Stefano, punto nevralgico per la comunità genovese, il tutto accompagnato dall'inno nazionale.
"La comunità ucraina ora è raddoppiata - continua -. Qualcuno dopo che lo stress è passato ha fatto la scelta di tornare a casa, perché ha ancora la casa. Invece chi è rimasto senza niente cerca di ricominciare la vita. In questo momento tanti cercano il lavoro per essere indipendenti, autonomi e non far pesare gli altri, anzi vogliono aiutare le proprie famiglie e sostenere il popolo ucraino che possa resistere".
La festa non finisce dopo la manifestazione nella chiesa ortodossa ma continua, sia a Genova che a Savona, città gemellata con Mariupol che accoglie una grande comunità di ucraini. La celebrazione continua domenica sera, sempre a Santo Stefano, con una divina liturgia del ringraziamento per l'indipendenza, poi un concerto accompagnato da un rinfresco. A Savona invece alle 21 andrà in onda "Mariupol. La speranza non è persa". In onore della festa la fontana di piazza De Ferrari si è illuminata con i colori della bandiera del paese.