VAL D'AVETO - Si mette un punto alla vicenda dei sette cavalli dell'Aveto che tra poco si potranno ricongiungere con il resto del branco ad alta quota.
Il gruppo di cavalli era stato catturato e chiuso in un recinto nel Comune di Borzonasca in attesa di essere spostati in una zona più lontana di quella abitata. Il problema, infatti, erano le continue denunce degli abitanti dei comuni della valle, che lamentavano orti e giardini distrutti ma anche la pericolosità degli animali, spesso in mezzo alla strada o troppo vicini alle abitazioni.
Ma secondo l'associazione Meta, Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente, le catture effettuate "non rispettavano le norme etologiche e di benessere degli animali". Inoltre, in un post sulla pagina Facebook de "I Cavalli Selvaggi dell'Aveto Wildhorsewatching", gli animalisti raccontavano di aver effettuato un sopralluogo al recinto, dove i cavalli avrebbero mostrato "segni di sofferenza".
La decisione di non affidare il branco a degli allevatori, come era stato annunciato dalle autorità inizialmente (LEGGI QUI), è arrivata dopo l'incontro in Regione di ieri pomeriggio. "Presto i sette cavalli saranno liberi - ha annunciato sui suoi profili social il governatore di Regione Liguria Giovanni Toti - Verranno riportati in alta montagna, oltre i mille metri. Insieme ai soggetti coinvolti abbiamo analizzato la situazione e deciso che quei sette esemplari saranno il primo campione per monitorare in futuro tramite microchip tutti i cavalli dell'Aveto e consentirne una gestione condivisa".
Entro metà dicembre potrebbe infatti essere varato un provvedimento utile a tutelare gli animali, rendendoli anche a livello legislativo una 'popolazione rinselvatichita' di cavalli, valorizzando la biodiversità del territorio, e allo stesso tempo assicurando la sicurezza dei cittadini.
"Abbiamo dato incarico ai Dipartimenti regionali all'Agricoltura e Parchi e alla Sanità di predisporre - continua il presidente Toti -, insieme al Parco dell'Aveto, alla Asl4 e all'Istituto Zooprofilattico un progetto che consenta di salvaguardare la sicurezza degli abitanti e, al contempo, di valorizzare i cavalli come ricchezza di quella valle, rispettando la sensibilità del mondo animalista. Così salvaguarderemo la sicurezza dei cittadini, senza sfruttare o fare in alcun modo del male ai cavalli".