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La denuncia del Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente. Gli animali dovrebbero essere spostati a causa dei continui problemi che creano ai residenti
2 minuti e 0 secondi di lettura
di Au. B.
BORZONASCA - Ancora sulla bocca di tutti i cavalli che vivono liberi in valle Sturla. Gli animali, che erano stati lasciati allo stato brado da un allevatore dopo che il padrone era deceduto, da diversi anni creano problemi ad alcuni residenti. Probabilmente questo ha portato alla decisione del sindaco di Borzonasca Giuseppino Maschio e dei tecnici di Asl4 che li hanno catturati negli ultimi giorni.
 
Sette i cavalli ora in attesa di essere trasferiti. A denunciare quelle che sarebbero state delle catture "che non rispettano le norme etologiche e di benessere degli animali" è stata l'associazione Meta, Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente. "Gli equini vivono da alcuni anni allo stato brado, dove si sono ambientati e riprodotti. Secondo l'amministrazione comunale, gli animali avrebbero causato incidenti e tensioni negli abitanti del posto. Il sindaco quindi, in accordo con l'Asl locale, ha deliberato la cattura. Ora gli animali sono circoscritti in un'area recintata, in attesa di essere trasferiti in luogo ignoto, gestito da allevatori". 
Per l'associazione, oltre alle catture 'disumane', il problema starebbe nella decisione di spostare il branco di cavalli: "I cavalli, in questo caso, non sono da considerarsi animali domestici, in quanto vivendo allo stato brado, hanno acquisito le caratteristiche di animali selvatici - spiegano gli animalisti -; gli animali sono stati spostati senza il parere dell'Ispra, ente preposto allo studio di casi simili; gli animali sono stati catturati e trasferiti senza rispettare le norme etologiche e di benessere".
 
 
Oltre a quello, anche un problema economico: "Gli equini verranno destinati alla detenzione da un allevatore, che presumibilmente ne farà profitto con le riproduzioni, il sindaco ne è direttamente responsabile e potrebbe incorrere nel peculato. Per questi motivi i cavalli devono essere gestiti in loco da un'associazione di protezione animali delegata dall'amministrazione comunale".
 
Oggi un sopralluogo degli animalisti. "Abbiamo appurato che i cavalli - si legge in un post della pagina I Cavalli Selvaggi dell'Aveto Wildhorsewatching -, dopo alcuni giorni di prigionia, mostrano segni di sofferenza e non hanno nutrimento. Non sapremo mai quanti arriveranno vivi a destinazione, come è già successo in passato… Non staremo a guardare sperando che le istituzioni intervengano, perché oggi è anche da loro che li dobbiamo difendere
La misura è colma i cavalli devono essere difesi dalle azioni delle stesse istituzioni che ne sono responsabili. E in questo difficile compito abbiamo bisogno dell'opinione pubblica, di tutti voi".
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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