GENOVA - Questa estate due diversi roghi hanno mandato in fumo ettari ed ettari di macchia boschiva: uno a febbraio e uno a settembre. Ora monte Moro si protegge in vista della prossima stagione degli incendi. E' infatti terminata la posa della rete antincendio che ha visto il posizionamento di 14 bocchette e le vasche di accumulo che d'ora in avanti permetteranno ai pompieri in caso di necessità di avere immediatamente l'acqua a disposizione.
Il problema era proprio questo: arrivati su al monte i vigili del fuoco dovevano usare le autopompe che come terminavano il loro carico di acqua erano costrette a scendere a valle, ricaricare e tornare su. Minuti preziosi persi.
"Ora è stato fatto un lavoro faraonico finanziato a livello europeo e avviato 7-8 anni fa dalla precedente amministrazione che abbiamo portato avanti con il progetto esecutivo e i lavori - spiega il presidente del Municipio Levante Federico Bogliolo -. Si tratta di un intervento da più di 1,5 milioni di euro con la realizzazione della rete dall'inizio di via Lanfranco fino al belvedere di monte Moro. c'è uno cavo con le bocchette e le vasche di raccolta d'acqua. Lo stesso intervento è stato concluso anche a Sant'Ilario in località Casette degli scout, zona Serra. Si tratta dell'intervento più importante fatto a livello municipale" spiega Bogliolo.
Dopo gli incendi che hanno devastato parte del monte ora si è messo un aiuto in più. Ma non basta. L'obiettivo è quello di creare un sistema che permetta al monte di avere protezione anche in modo utile. "Vogliamo aprire un dialogo con le associazioni che operano in loco e si dedicano alla piantumazione di piante e alberi - spiga ancora il presidente di municipio -. Da una parte vogliamo garantire insieme a loro, protezione civile e forze dell'ordine un presidio oltre a portare avanti alcune giornate di sensibilizzazione in modo da far vivere il monte che spesso in alcuni periodi è davvero terra di nessuno: più lo fai vivere e meno rischi hai".
E sì perché poi gli incendi spesso nascono per mano dell'uomo: a volte volontariamente a volte per disattenzioni gravi. Ma il monte Moro è anche finito più volte al centro per i rave party: eventi musicali autogestite il cui accesso è libero e gratuito a chiunque dove però spesso si esagera con l'uso o abuso di sostanze di diverso tipo: alcol e droghe. La recente misura adottata dal decreto prova porre un limite ma in questo senso non sono mancate le polemiche per le lettura troppo ampia della misure con il testo che potrebbe subire modifiche.
Ma il municipio guarda con ottimismo anche al recupero delle storiche batterie create durante la seconda guerra mondiale. Il complesso è formato da tre batterie. "Nel tempo sono stati depositati diversi progetti ma senza la protezione non se ne è fatto nulla. Ora si può pensare di portare avanti nuovi idee per valorizzarle" conclude Bogliolo.
IL COMMENTO
"Breathe": la politica ha il dovere di ricordare i giorni del Covid
Il docufilm sul Covid, una lezione per la giunta che deve rifare la sanità