GENOVA - Doriano Saracino è il nuovo Garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale.
Dopo quattordici anni dalla prima presentazione della proposta sull'istituzione del Garante delle persone private della libertà personale anche la Liguria ha il 'Garante dei detenuti': con 30 voti a favore Doriano Saracino è stato eletto all'unanimità, a scrutinio segreto, come nuovo Garante. Collaboratore volontario della Comunità di Sant'Egidio, da tempo Saracino si occupa di questi temi ed è dunque da considerarsi una persona preparata sulla materia.
La proposta mira, infatti, alla creazione di un nuovo organo di garanzia per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, cioè detenuti negli istituti penitenziari o negli istituti penali per i minori nonché stranieri collocati nei centri di prima accoglienza e di assistenza temporanea. L'obbiettivo è quello di contribuire a trasformare le carceri da luogo di punizione a sedi di riabilitazione.
"Finisce un iter durato anni durante il quale ho avuto il piacere e l’onore di influenzare alcune scelte che ritengo importanti: durante la scorsa legislatura in Consiglio Regionale ho recuperato una legge che giaceva lì da 7 anni.", dichiara Giovanni Pastorino, consigliere regionale di Linea Condivisa, "Questa legge, che con un po' di orgoglio e felicità porta il mio nome, oggi ha finalmente trovato una risoluzione pratica con Saracino a Garante delle persone private della libertà personale."
La figura del Garante dovrà svolgere diversi compiti, tra questi: dovrà assumere iniziative che assicurino che le misure di restrizione della libertà personale siano attuate in conformità dei principi e delle norme stabiliti dalla Costituzione, dalle convenzioni internazionali sui diritti umani, e siano volte al recupero, alla reintegrazione sociale e all'inserimento nel mondo del lavoro; segnalare eventuali fattori di rischio; assicurare il pieno rispetto dei diritti delle persone detenute. La sua funzione dovrà essere non tanto ispettiva ma di dialogo e volta al miglioramento dell'istituzione carceraria e del rapporto fra quest'ultima e la città.
Lo scopo è quello, si di assicurare una pena per chi sbaglia, ma di farlo in modo che essa sia caratterizzata da comportamenti civili e non disumanizzanti; la speranza è quella che le persone uscite dal carcere ne escano migliori e non peggiori di quando ci sono entrate.
"Da oggi anche la Liguria colma una lacuna che la metteva tra le ultime regioni d’Italia - conclude Pastorino - e da ora, siamo certi, che i detenuti e le detenute, le loro famiglie, chi lavora in carcere a qualsiasi titolo, avranno un supporto e un confronto diretto con il nuovo Garante."