VENTIMIGLIA - È un fiume in piena Sergio Scibilia, presidente Confesercenti di Ventimiglia, in merito alla stato in cui versa la città di confine.
"La situazione - spiega - è sotto gli occhi di tutti. Inutile girarci intorno. Qui si tratta di emergenza umanitaria e di una città che non è in grado di fare accoglienza. Il Governo resta a guardare in silenzio. Lo scorso mese di novembre Confesercenti e Confcommercio hanno inviato una lettera a Roma descrivendo tutti quelli che sono i problemi legati al flusso migratorio ma, ad oggi, nulla di fatto".
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Scibilia, ripercorre velocemente il recente passato commerciale della città, evidenziando i cambiamenti più eclatanti a partire dal target delle presenze francesi. "Una volta- aggiunge - a Ventimiglia sostavano numerose autovetture di un certo livello e i proprietari si fermavano volentieri a fare acquisiti e mangiare nei ristoranti della zona. Ora non è più così. I francesi ci sono sempre ma, la disponibilità economica è differente. Per la maggiore vanno tabacchi e alcool ma, ripeto, è sempre più raro trovare francesi di un certo livello, a spasso per la città. Il che, ovviamente, si ripercuote sugli esercenti che fanno fatica ad arrivare a fine mese".
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Scibilia, a gran voce chiede al Governo di intervenire oltre che per l'emergenza migranti anche con dei finanziamenti che possano riqualificare i giardini Hambury e i Balzi Rossi, per esempio, definiti dallo stesso 'biglietti da visita di rara bellezza'.
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"La città ha un grosso potenziale - prosegue - ma abbandonata a se stessa non può che peggiorare. La sera è in mano ai passeurs che hanno capito il grosso giro di affari e quasi quotidianamente è teatro di episodi di micro-criminalità che vanno dal furto alla spaccio e così via. Ventimiglia e i ventimigliesi non meritano questo".