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Attualità

Nel Paese Latino Americano regna il caos dopo la destituzione del presidente Castillo e la salita al potere della vice Dina Boularte. Dichiarato per 30 giorni lo stato di emergenza
1 minuto e 44 secondi di lettura
di Andrea Popolano

GENOVA - Sono scesi in piazza a Genova per protestare per quanto sta accadendo nel proprio Paese. La comunità peruviana ha manifestato in piazzale Pertini a Genova. Le bandiere bianche e rosse e i cartelli con su scritto 'i morti non saranno dimenticati'. La comunità peruviana a Genova è la nona per numero di rappresentanti con oltre 2mila cittadini che vivono sotto la Lanterna. Anche i rappresentanti di Libera Piazza Genova hanno manifestato al fianco della comunità peruviana.

La crisi in Perù si è aperta lo scorso 7 dicembre con la destituzione e l'arresto del presidente Pedro Castillo. Al suo posto è salita al potere Dina Boluarte, vice di Castillo e nominata presidente dal Congresso. In tutto il Paese sono iniziate manifestazioni contro la decisione di destituire Castillo.

Il nuovo governo ha dichiarato lo stato di emergenza per 30 giorni in vare zone del Perù per il perdurare di gravi tensioni sociali. Il decreto emanato da Boluarte sancisce che "la polizia nazionale del Perù mantiene il controllo dell'ordine interno, con il supporto delle Forze armate", e aggiunge che la misura sarà "applicata per cinque autostrade che sono la Panamericana meridionale, la Panamericana settentrionale, l'Autostrada centrale, il Corridoio stradale sud Apurímac-Cusco-Arequipa, e il Corridoio autostradale sud interoceanico".

"Non mi dimetterò. Il mio impegno è con il Perù" ha precisato la presidente Boularte. Durante le proteste oltre 40 persone sono state uccise in scontri con le forze di sicurezza, tra cui un agente di polizia bruciato vivo in un veicolo, mentre altre centinaia sono rimaste ferite. La presidente Boularte, appoggiata dal blocco vicino agli Usa, ha annunciato nuove elezioni nel 2023.

L'indice di democrazia pubblicato dal The Economist colloca il Perù al 71esimo posto nel mondo per livello di democrazia in quella che è stata definita una democrazia imperfetta. In tutto i Paesi considerati sono 167. L'Italia si posizione al 31esimo posto.

Le democrazie imperfette sono nazioni dove le elezioni sono libere e le libertà civili di base sono rispettate, ma possono avere dei problemi come ad esempio la violazione della libertà d'informazione. Questo è proprio uno di quegli aspetti che denunciano i manifestanti scesi in piazza a Genova.

 

 

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