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Attualità

Corteo con più di 1200 adesioni per esprimere la propria preoccupazione su alcuni temi caldi in città
2 minuti e 57 secondi di lettura
di Silvia Isola, Franco Nativo e Giorgia Fabiocchi

GENOVA - I comitati del ponente uniti - da Sampierdarena a Voltri - scendono in strada per dire "No alla fabbrica dei cassoni, no all’ampliamento del porto, no a nuovi cantieri, no al porto petroli". L'appuntamento era alle 10:30 davanti alla stazione di Pra': da qui il corteo è partito alla volta di largo Calasetta a Pegli, bloccando così il casello di Genova Pra'. Alle 12 la manifestazione ha raggiunto il lungomare di Pegli, bloccando di fatto tutta la viabilità ponentina sulla Aurelia, fino al piazzale dove i manifestanti si sono radunati poco dopo: le adesioni sono state al di sopra delle aspettative, visti i tanti temi che uniscono diversi comitati di cittadini. Alle 13 il sit-in di protesta ha lasciato spazio all'incontro istituzionale al palazzo municipale di Pegli", tra la giunta municipale, i comitati e le associazioni. Presente il presidente del Municipio Ponente Guido Barbazza, che negli ultimi giorni ha cercato di fare un po' da mediatore e che però ha ribadito le esigenze dei suoi 'vicini di casa'. All'incontro ha tenuto ad essere presente il vice sindaco Pietro Piciocchi, nonché assessore al bilancio e ai lavori pubblici, che ha commentato: 

"Non sono qua per avanzare soluzioni, ma per discutere assieme ai cittadini di tutte le istanze, per ascoltare e per raccontare quanto è stato detto e fatto e quanto ancora ci sia da fare e da decidere"

I cittadini sono da tempo preoccupati per un tema molto sentito in città: da una parte c'è un porto che cerca spazi per poter crescere, dall'altra invece ci sono i quartieri dell'estremo ponente genovese che chiedono di non dover pagare altre schiavitù. Secondo i manifestanti scesi in piazza, serve chiarezza da parte del Comune di Genova su quali siano i progetti che verranno realmente attuati, da presentare in un confronto pubblico che per il momento non c'è stato, fatta eccezione per alcune sedute in consiglio comunale in cui già i comitati avevano portato le loro rimostranze. D'altro canto, il sindaco Marco Bucci ha ribattuto che "non c'è ancora nulla di definito, prima delle proteste e dei 'no' bisognerebbe aspettare di avere una proposta concreta sul tavolo, se n'è solo parlato".

"Sarà un percorso di condivisione" 

I comitati in piazza hanno commentato la situazione così: "Bene il progresso e lo sviluppo della città, ma non sulla nostra pelle. Non vogliamo farne noi le spese per la salute". Una manifestazione sentita con più di 1200 adesioni, secondo quanto riferito dalla Digos, che vuole anche difendere il mare e l'ultima spiaggia libera che rimane nel Ponente genovese a Voltri. La preoccupazione c'è, specialmente per le notizie apprese dai giornali, da parte dei cittadini che vogliono difendere il litorale e che sognano da tempo una riqualificazione, specialmente di Pra' per cui sono stati stanziati anche importanti fondi. Ma le istanze presentate oggi sono diverse e comuni, da Sampierdarena a Voltri.  

L’ultima spiaggia genovese di Voltri e il rapporto tra il porto e la città - IL COMMENTO

L’adesione ufficiale è arrivata dai comitati Noi di Pra', Pegli bene comune, Pegli Lido, Quartiere di Multedo, Valvarenna, Lungomare Canepa. Parteciperanno anche Cornigliano per la città, Cravasco, una piazza per Pegli, e il civ di Pra’. Anche la politica è scesa in piazza, ma senza simboli: presenti Luca Pirondini, senatore del Movimento 5 Stelle, e il capogruppo in consiglio comunale del Movimento Fabio Ceraudo, l'ex consigliere comunale Stefano Giordano, ma poi anche il Partito Democratico con Cristina Lodi, Rita Bruzzone, Simone D'Angelo per il Comune e dal consiglio regionale Armando Sanna, Maria José Bruccoleri e Gianni Pastorino.