E' tornata ufficialmente l'ora legale e accompagnerà i nostri ritmi sonno-veglia e le nostre giornate fino al prossimo 29 di ottobre, in pieno autunno, quando riavremo l'ora solare. Nella notte infatti le lancette si sono spostate un’ora in avanti, dalle 2 alle 3. Per tutti noi significa un'ora di sonno in meno, per guadagnare però un'ora di luce la sera al tramonto del sole, mentre al risveglio ci ritroveremo ancora con il buio che in queste settimane avevamo dimenticato.
L'ora legale è una convenzione che portiamo con noi da tempo e l'Italia non è il solo Paese ad avere il cosiddetto "cambio dell'ora". ll primo a proporre questo cambiamento fu il politico americano Benjamin Franklin - che conosciamo anche per l'invenzione del parafulmine. Lo fece proprio per diminuire il costo della luce e organizzare la vita e il lavoro degli operai in fabbrica. Nella sua proposta, per convincere tutti ad alzarsi prima, vi era anche la tassazione delle persiane e il razionamento delle candele. Ma non fu ascoltato e si dovette attendere l'inizio del Novecento quando William Willet propose alla Camera dei Comuni britannica di mettere in atto questa regola sempre per il risparmio energetico.
La storia italiana è più travagliata: infatti a partire da inizio Novecento la regola dell'ora legale e solare fu soppressa più volte. Nel corso della Repubblica di Salò addirittura ci fu un periodo in cui l'ora era sfasata tra nord e sud Italia. Fino al 1966, quando entrò ufficialmente in vigore la regola dei due cambi orari annuali.
Fino al 1980 l’ora legale aveva però durata diversa rispetto all'attuale: durava infatti quattro mesi, da fine maggio a fine settembre. Nel 1981 il cambiamento e il passaggio ai sei mesi, fino al 1996 e al passaggio in vigore tutt'oggi: sette mesi di ora legale, dall’ultima domenica di marzo all’ultima domenica di ottobre. Sono state diverse le proposte, negli anni, di abolizione dell'ora legale per mantenere l'ora solare per 12 mesi. L'Italia ha scelto di mantenere la divisione, mentre alcuni Paesi europei come la Francia sono passati all'orario unico.
Dal punto di vista ambientale, permette forte risparmio energetico anche se gli scienziati storcono il naso e diverse ricerche scientifiche denunciano come in verità questa ora di sonno (e di luce) persa a inizio giornata sia deleteria per la salute e per l'umore. Meglio avere luce all'inizio della giornata che alla sera, dicono le ricerche, per il nostro stato di salute. L'ambiente ne è invece contento: l'ora legale evita di immettere nell'atmosfera circa 300mila tonnellate di anidride carbonica.