GENOVA - La Pasqua 2023 certifica il potere trainante delle città d'arte per il turismo italiano e il fascino delle mete culturali del Belpaese per i visitatori stranieri, ma non solo: anche i Liguri che hanno meno tempo a disposizione scelgono le mete italiane per i loro viaggi.
"I liguri sono in movimento e queste vacanze pasquali si presentano meglio che quelle degli anni scorsi". A fare il punto della situazione in vista del ponte pasquale è Wilma Pennino, presidente Fiavet Liguria di Confcommercio.
"Certamente i costi sono lievitati ovunque: chi aveva più giorni e più disponibilità economica ha prenotato qualche giorno negli Stati Uniti, il Giappone, le Maldive e poi man mano la Giordania, l'Egitto e il Portogallo. Chi aveva meno disponibilità si accontenta, per così dire, delle città d'arte italiane e delle capitale europee come Lisbona, Madrid e Vienna. Sono andate molto bene anche le mete che raggiunge l'aeroporto di Genova come Barcellona".
Tra le mete più popolari che quest'anno invece non attirano chi abita in Liguria è la capitale inglese: "Ci sono diversi problemi invece per Londra, che non sta andando molto bene rispetto agli anni passati per il problema passaporti", spiega, "ma è una conseguenza naturale causato dalla Brexit".
Una Pasqua comunque positiva non solo per i liguri che partono ma anche per il turismo della regione e di tutto il paese: nel dettaglio, il movimento turistico in città e centri d'arte registrerà il +12% di presenze rispetto al 2022 e la saturazione media delle strutture ricettive è prevista all'80% della disponibilità.
Secondo le stime di CST per Assoturismo, sono in aumento i turisti statunitensi, francesi, britannici, spagnoli, austriaci, olandesi, polacchi e svizzeri, mentre vengono rilevate la lenta ripresa di alcuni mercati extraeuropei (come Cina, Giappone, Australia, Corea del Sud, India, Brasile, Canada) e l'assenza dei russi.