ROMA - La Corte costituzionale potrebbe dare disco verde allo sconto di pena ad Alfredo Cospito, l'anarchico al 41 bis in sciopero della fame da oltre 100 giorni. La Corte ha dichiarato illegittimo il quarto comma dell’articolo 69 del codice penale "nella parte in cui vieta al giudice di considerare eventuali circostanze attenuanti come prevalenti sulla circostanza aggravante della recidiva di cui all’art. 99, quarto comma, cod. pen., nei casi in cui il reato è punito con la pena edittale dell’ergastolo", si legge in una nota della Consulta. Per la Corte, "il carattere fisso della pena dell’ergastolo esige che il giudice possa operare l’ordinario bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti previsto dai primi tre commi dello stesso art. 69. Conseguentemente, il giudice dovrà valutare, caso per caso, se applicare la pena dell’ergastolo oppure, laddove reputi prevalenti le attenuanti, una diversa pena detentiva".
Sono due le condanne che Alfredo Cospito sta scontando: la prima (per la quale deve scontare dieci anni) risale al 2012 quando l'anarchico gambizzò l'allora dirigente di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, la seconda a venti anni per aver lasciato dei pacchi bomba. La Corte costituzionale dovrà valutare la "lieve entità" da inquadrare nel bilanciamento tra aggravanti e attenuanti. La Cassazione poco meno di due mesi fa ha confermato il carcere duro rigettando un’istanza di revoca del difensore di Cospito, l’avvocato Flavio Rossi Albertini. Attualmente Cospito si trova nel reparto carcerario dell’ospedale San Paolo di Milano.