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Attualità

Il Comitato di Palmaro pronto a diffidare Autostrade: una trentina di palazzi attendono da oltre 40 anni le protezioni anti rumore
1 minuto e 53 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

Barriere fonoassorbenti: continua il problema per le abitazioni del ponente genovese che si affacciano sulla A10. Qui ci sono aree dove le barriere a protezione dell'inquinamento acustico sono state installate, altrove sono state eliminate e devono essere sostituite, mentre ci sono zone in cui le barriere non sono mai arrivate.
Proprio a inizio settimana c'è stato un incontro pubblico del Comitato Genova Palmaro con molti residenti presenti, in cui ancora una volta si è posta l'attenzione sul problema e dove le barriere appunto non sono mai state installate. Dalla riunione la decisione: partirà una causa ad Autostrade da parte dei residenti.

"La situazione a Palmaro è ben diversa da altri luoghi del ponente dove sono state tolte le barriere. Qui il problema va avanti dagli anni Ottanta: nelle altre zone del ponente le barriere, anche se sono state sostituite, mitigavano un po' il rumore, mentre da noi non sono mai state installate. La situazione è molto più grave", spiega a Primocanale Roberto Di Somma del Comitato Genova Palmaro.

"Non si capisce perché non le abbiamo mai avute. Il tratto interessato è dall'uscita di Genova Pra' per qualche chilometro e la situazione riguarda una trentina di abitazioni con 20-30 unità familiari in ognuna. Il nostro comitato è nato per questo, nel 1997, per portare la copertura autostradale in questo tratto ma fino al 2023 non sono state messe né la galleria fonica né le barriere".

"Autostrade risponde al comitato, ai municipi, al comune e ogni anno o ogni due anni c'è la promessa di un progetto nuovo di copertura ma poi questa copertura non parte mai. Quello che fa arrabbiare è che vengono fatti ogni volta rilievi tecnici ma le coperture non partono mai. Questo significa portare all'esasperazione le persone".

Dopo la riunione di lunedì sera, tutto è pronto per la causa nei confronti di Autostrade, spiega Di Somma: "Per questo partiremo con una azione legale. Ci segue un avvocato specializzato in acustica, faremo una causa contro Autostrade: partiamo con una diffida contro Aspi dove intimiamo la società a mettere le coperture in tempi brevi. Faremo una diffida cittadino per cittadino. Si passerà poi all'azione legale dove ogni cittadino chiederà ad Autostrade la copertura nei più brevi tempo possibili e poi ci sarà la richiesta di risarcimento dei danni".

 

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